35 euro in bolletta della luce per pagare il debito dei morosi: cosa c’è di vero?
35 euro in bolletta della luce per pagare il debito dei morosi: cosa c'è di vero? Vi spieghiamo da dove nasce la bufala delle 35 euro in bolletta
In questi ultimi giorni, dopo un articolo pubblicato dal Sole24ore molto specifico e quindi di non facile lettura per tutti, circola in rete una strana teoria secondo la quale nelle prossime bollette della luce, per dirlo in termini spiccioli, ci saranno da pagare delle more. Gli italiani che pagano le bollette, secondo questa notizia diventata virale in pochissimo tempo, troveranno un nuovo addebito sulle utenze della luce. Ci sarebbero 35 euro in tutte le bollette degli italiani onesti che servirebbero per pagare le more di chi invece da tempo non paga le bollette dell’energia elettrica. Come potrete immaginare la notizia data in questi termini è una bufala ma parte da un articolo veritiero, di un giornale serio, che dà una notizia reale. Poi, come sempre più spesso accade, c’è chi cerca di utilizzare l’ignoranza e l’analfabetismo digitale di tanti italiani che si indignano e condividono, senza porsi nessun genere di domanda, immagini provocatorie sui social. Cosa c’è quindi di vero nella storia delle 35 euro in bolletta della luce, la nuova catena che sta girando su Facebook e Whatsapp nelle ultime ore?
ALTROCONSUMO CHIARISCE ALCUNI DUBBI: ECCO LE ULTIME NOTIZIE SUI 35 EURO IN BOLLETTA
Iniziamo dall’articoli del Sole 24 ore da cui questa bufala prende il via. L’articolo inizia con una frase che se, semplificata, può generare quello che poi è successo nelle ultime ore: “Si stima attorno al miliardo di euro l’insoluto totale delle bollette elettriche non pagate dai morosi, non i morosi che oggi s’inteneriscono per San Valentino ma quelli di ben altra specie che evadono la fattura della corrente. Al posto loro ne pagheranno una parte tutti gli altri consumatori elettrici, quelli che saldano con regolarità il conto della luce.”
E’ proprio questa ultima frase ad aver scatenato l’indignazione di chi ha poi creato la bufala del 35 euro in bolletta e del conseguente bollettino da andare a pagare con la sola cifra delle utenze ( cosa che ovviamente non si può fare). L’articolo continua: “sarà distribuita fra tutti i consumatori una prima fetta di “oneri generali” elettrici pari a circa 200 milioni arretrati.
Diverse aziende elettriche erano entrate in crisi, e qualcuna aveva addirittura dovuto chiudere i battenti, quando si è trattato di saldare ai fornitori alcune voci parafiscali della bolletta che erano state fatturate ai consumatori ma non erano state incassate. Altre aziende erano state colpite da politiche commerciali poco indovinate.”
E c’è poi una frase che dà modo di pensare alle famose more che tutti i consumatori dovrebbero poi pagare: ” sulle bollette della corrente già cariche di risarcimenti, di oneri, di voci e di incentivi si aggiunge un nuovo capitolo, ovvero saremo noi consumatori a rimborsare alle società elettriche di distribuzione della luce una parte del buco creato negli oneri parafiscali delle aziende in crisi da chi evade la bolletta della corrente.”
E ancora: “Quant’è il valore da saldare? Per ora è impossibile dare una cifra esatta: le morosità complessive rivendicate dalle società elettriche ammontano a cifre superiori al miliardo di euro, ma per ora questa delibera sfilerà dalle nostre tasche una prima fetta di circa 200 milioni.
Altre delibere ancora allo studio dovrebbero essere messe a punto nei prossimi mesi per completare le procedure con cui noi consumatori rimborseremo ciò che non è stato pagato dai furbetti della bolletta.”
Ma quali sono i motivi di questa morosità? In Italia vige la regola del furbetto per cui ci sono molte persone che si allacciano in modo abusivo ai contatori dell’energia elettrica e non sempre poi possono risarcire il danno fatto. Quella che però è stata fatta è solo una stima indicativa, non è detto che si vada avanti e si possa recuperare la cifra per intero. A tal proposito sempre nell’articolo del Sole 24 ore ( qui il link per leggere l’articolo completo) viene spiegato anche quello che è il fenomeno del turismo dell’elettricità. Si legge: “Il fenomeno delle morosità è più ricorrente nel Mezzogiorno ed è più forte sul mercato libero, dove si può cambiare fornitore di corrente con un clic del mouse. Viene chiamato “turismo dell’elettricità”, e si basa sul fatto che prima di poter portare a conclusione la sigillatura del contatore ci vogliono carriolate di bollette non pagate. Il “furbetto della bolletta” straccia un po’ di bollette bimestrali e prima che si attivi la procedura di recupero credito cambia vittima, cioè cambia società di fornitura elettrica, con la quale ricomincia.”
Dal Giornale.it: “L’Autorità, dice che la misura serve a bilanciare il sistema e da la colpa alle sentenze del Tar che hanno annullato le regole che imponevano ai gestori di energia elettrica di prestare garanzie finanziarie in favore dei distributori anche a copertura degli oneri generali di sistema. Insomma il Tribunale ha preso una decisione senza però valutarne a fondo, come spesso accade, le spiacevoli conseguenze.”
Da chi è partita la notizia dei 35 euro in bolletta? La risposta arriva da AffariItaliani.it: “Fate girare! Nella prossima bolletta luce ci saranno 35 euro in più per i morosiche non pagano. Io non li pagherò. Facciamolo tutti!”. Firmato Antonio Santo (nella foto a sinistra). Questa volta la rivolta contro le aziende elettriche capeggiate dall’Enel è guidatata da un famoso oncologo di Verona, noto in passato anche per alcune battaglie alle case farmaceutiche, e non dal singolo consumatore sconosciuto che su Facebook lancia il suo grido di rabbia contro i rincari delle bollette.”
Altra precisazione da Repubblica.it: “gli oneri vengono pagati da tutti noi in bolletta ma non finiscono nelle casse del gestore che ci vende l’energia: quest’ultimo è tenuto a versarli alle imprese di distribuzione, che a loro volta li gireranno a Csea (Cassa per i servizi energetici e ambientali) e Gse (Gestore dei servizi energetici). In caso di bollette non pagate, infatti, le società di distribuzione non riescono più a ottenere questi soldi – che nel frattempo hanno anticipato – dai venditori.”
E’ chiaro quindi che di fronte a un modo di fare tutto italiano, qualcuno prima o poi debba pagare per gli errori commessi da altri. Un rischio che non ci sarebbe se fossimo tutti onesti. A fronte di una notizia reale, è nata quindi una bufala: nessun italiano dovrà pagare 35 euro in bolletta per le famose more. Probabilmente, se si andrà in fondo a questa storia, ci sarà l’ennesima voce in bolletta ma, come purtroppo succede spesso, sarà qualcosa di impercettibile. La storia dei sacchetti di plastica bio al supermercato vi dice qualcosa?