Sacchetti frutta e verdura a pagamento, tutte le cose da sapere
I sacchetti di frutta e verdura a pagamento stanno facendo discutere. Ma è possibile evitare di pagarli? In realtà no, perché in cassa passano direttamente con ogni singolo codice a barre di frutta e verdura
Sono loro i veri protagonisti di questo 2018 appena iniziato: i sacchetti di frutta e verdura a pagamento. Non si parla d’altro al bar, in salumeria, sui social networks, su Whatsapp e ovviamente al supermercato. Davvero gli italiani non riescono ad accettare l’ennesimo costo da sostenere che, se pur basso, è pur sempre una spesa. Oggi vediamo tutte le cose da sapere sui sacchetti di frutta e verdura a pagamento, per fare un po’ di chiarezza su questo argomento che è diventato davvero delicato. Intanto bisogna sapere che il costo dei sacchetti di frutta e verdura a pagamento parte dai 2 centesimi, ma è possibile evitare di pagarli? Scopriamolo insieme.
Sacchetti di frutta e verdura a pagamento: tutte le verità e le bufale su questo nuovo costo da sostenere
Innanzitutto bisogna cercare di comprendere cosa dica la legge riguardo i sacchetti di frutta e verdura a pagamento. Si tratta della Legge n. 123 del 3 agosto 2017, la quale converte in legge il D.L. n. 91 del 20 giugno 2017. Inoltre tale legislatura recepiva la direttiva europea inerente l’ambiente al fine di favorire l’utilizzo di materiale biodegradabile a sfavore delle buste in plastica. Dunque il fatto che i sacchetti di frutta e verdura siano diventati a pagamento rientra nel piano di diminuire l’utilizzo della plastica in maniera consistente. Con la legge sui sacchetti di frutta e verdura a pagamento si vuole fare in modo dunque di evitare l’inquinamento da plastica. In effetti, non essendo i sacchetti in plastica precedentemente a pagamento, alcuni consumatori ne approfittavano per prenderne più del necessario e questo favoriva l’inquinamento che proprio si vuole evitare per l’ambiente. E così ecco che dal giorno 1 gennaio 2018 presso i supermercati bisogna pagare 2 centesimi per prendere un sacchetto di frutta e verdura. I consumatori, forse ignari delle vere ragioni per cui questi sacchetti siano divenuti a pagamento, non hanno accolto di buon grado tale novità. In effetti pagare i sacchetti di frutta e verdura fa aumentare, anche se di poco, la spesa finale. E dunque sui social la protesta non si è fatta attendere, così come i tentativi di coloro che hanno cercato di aggirare questo costo. Ecco quindi emergere alcuni dubbi. Uno di questi è se si possa portare da casa il sacchetto per frutta e verdura. La risposta a questa domanda è no, in quanto le catene di supermercati si sono dette contrarie per motivi di igiene e dunque anche di sicurezza. Non si possono inoltre accumulare frutta e verdura negli stessi sacchetti anche incollando diversi codici a barre, perché è proprio con questi che viene passata in cassa una busta per alimenti, e dunque così facendo verrebbero comunque pagate senza usufruirne. Insomma, la legge sui sacchetti di frutta e verdura a pagamento non può essere aggirata e l’unica cosa da fare è farsene una ragione e pagarli.