Attualità Italiana

Giallo avvelenamento da tallio della famiglia Del Zotta: morta anche la madre

E' morta anche la madre della famiglia Del Zotto, avvelenata da tallio. Gli inquirenti stanno portando avanti tutte le indagini

terza vittima per intossicazione da tallio

Un’altra vittima per intossicazione da tallio a Monza. E’ morta una terza donna, Maria Gioia Pittana, questa notte nell’ospedale di Desio. L’avvelenamento sarebbe avvenuto durante una vacanza in una casa di campagna in Friuli. Un’intera famiglia ha accusato un’intossicazione da tallio. A perdere la vita, questa notte, è toccato alla madre della prima vittima, ovvero Patrizia Del Zotto, e moglie della seconda, Giovanni Battista Del Zotto. Per gli inquirenti resta comunque misteriosa la causa dell’avvelenamento. Inizialmente si pensava fosse dovuto agli escrementi dei piccioni. Ma poi gli inquirenti hanno spostato la loro attenzione sul cibo e su un presunto topicida. Lo sorso giovedì, i carabinieri hanno anche prelevato i filtri di un deumidificatore e del condizionatori della casa di campagna di Udine, precisamente di Santa Marizza di Varmo. E’ proprio qui che le tre vittime avevano passato le loro vacanze estive. Gli inquirenti hanno per ora escluso la presenza di tallio all’interno dell’acqua del pozzo artesiano. Ora si stanno attendendo i risultati delle analisi effettuati sui campioni del topicida e di altri materiali ritrovati nella casa di campagna.

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Dopo diversi giorni, anche la madre della prima vittima ha perso la vita. La famiglia Del Zotto si è ritrovata, dunque, completamente colpita dall’intossicazione da tallio. La donna, di 87 anni, è morta qualche giorno dopo suo marito e sua figlia, i quali hanno perso la vita a poche ore di distanza. A dare l’annuncio è la Direzione Generale dell’Asst di Monza. Proprio nella giornata di ieri, i carabinieri di Rivignano della compagnia di Latisana avevano fatto dei prelievi all’interno della casa di campagna di Udine. I militari dell’Arma sono stati accompagnati dai tecnici dell’Azienda sanitaria 3, con cui hanno avuto la possibilità di avere in mano i filtri del deumidificatore e del condizionatore. Questi due potrebbero essere stati contaminati da tallio. I familiari delle vittime hanno rivelato che i due impianti sarebbero stati tenuti accesi costantemente durante le vacanze. Dunque, gli inquirenti si ritrovano ora a fare le dovute verifiche a 360 gradi, seguendo qualsiasi pista. L’intossicazione da tallio non è molto diffusa, ma quando si entra in contatto con questo veleno si va spesso incontro alla morte. Solitamente questa sostanza viene utilizzata per i topicidi. A questo punto ha scelto di parlare Carlo Locatelli, il direttore del Centro Nazionale di Informazione Tossicologica della Fondazione Maugeri di Pavia. Il tallio, spiega l’esperto, è un veleno assai potente. Questa sostanza può risultare tossica sia per ingestione che per inalazione. E’ difficile da diagnosticare e da eliminare. Esistono, però, dei farmaci che hanno la capacità di estrarla dagli organismi. Si tratta di una molecola molto piccola che una volta entrata nell’organismo si diffonde velocemente, tanto che è difficile da eliminare. I primi sintomi sono solitamente di tipo gastrointestinale. Questo veleno riesce a danneggiare tutti gli organi. 



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