Nuovo provvedimento: gli studenti delle medie non possono tornare a casa da soli
Le famiglie italiane vengono sconvolte da un nuovo provvedimento di alcune scuole medie, che vieta l'uscita al suono della campanella dei minori di 14 anni senza un adulto autorizzato
Gli studenti delle scuole medie, dopo il suono della campanella, non possono fare rientro a casa da soli. Questa è il nuovo provvedimento che sta circolando negli istituti secondari di I grado. I docenti non potranno più lasciare andare a casa i ragazzi che non hanno ancora compiuto i 14 anni. Gli studenti potranno lasciare l’istituto solo con la presenza di un adulto, il quale viene autorizzato dalla scuola, attraverso un documento di riconoscimento. In diverse scuole di Italia, tra le regioni del nord e quelle del sud, da qualche mese i presidi hanno scelto di distribuire la circolare che informa i docenti su queste nuove direttive. Fino ad ora gli studenti minori di 14 anni avevano la possibilità di lasciare il proprio istituto al suono della campanella. Ma per molte scuole questo non sarà più possibile. In molte scuole è stato redatto un documento che dichiara: “nel codice penale è specificato che per i minori di 14 anni è prevista una presunzione assoluta di incapacità.” Pertanto: “Chiunque abbandona una persona minore di anni 14 della quale abbia la custodia o debba avere cura, è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni.”
Gli studenti delle scuole medie, che non hanno ancora compiuto i 14 anni, non possono lasciare l’istituto al suono della campanella, se non con un adulto autorizzato. E’ questo il nuovo provvedimento preso da alcuni presidi in tutta Italia. Nel caso in cui un insegnante decidesse di lasciare uscire gli alunni senza l’adulto autorizzato, rischierebbe una denuncia per mancato controllo. Per i presidi che hanno scritto questa circolare è stata molto importante la sentenza dello scorso maggio della Cassazione, la quale condannava sia la scuola che il ministero per la morte di un alunno investito da un pullman molti anni fa. Cinzia Giacomobono, preside della scuola Parco degli Acquedotti di Roma, ammette di comprendere il disagio delle famiglie di fronte a questo provvedimento, che però risulta essere fondamentale. La preside, in questo caso, ha dato tempo ai genitori degli alunni del suo istituto per organizzarsi, entro il 23 ottobre. Il padre di uno studente grida alla follia, di fronte a questo provvedimento. L’uomo si è mostrato in disaccordo con le parole della preside, la quale ha annunciato che nel caso in cui i genitori non si presentassero all’uscita, verrebbe chiamata la polizia. A nulla valgono, però, queste proteste, poiché i presidi hanno deciso di mantenere la loro posizione con questo nuovo provvedimento.