Attualità Italiana

Quarto Grado, lo zio di Lucio chiama in diretta per difendere l’onorabilità della sua famiglia

Quarto Grado, lo zio di Lucio chiama in diretta per difendere l'onorabilità della sua famiglia. Le news sul caso

Nella puntata di Quarto Grado in onda il 29 settembre 2017 su Rete 4 si è parlato dell‘omicidio di Noemi, in studio tra gli altri anche Valter Biscotti, il legale che ha deciso di seguire il caso, difendendo il padre di Noemi, il signor Umberto Durini. La puntata di Quarto Grado si apre come sempre con documenti, con ricostruzioni: si cerca di capire come fosse la vita di Noemi e Lucio, cosa facessero i due prima che quel maledetto giorno la sedicenne di Specchia perdesse la vita. In questa storia sembrano esserci molti punti oscuri e purtroppo si deve anche parlare della famiglia di Lucio, come anche di quella di Noemi. Probabilmente neppure ai familiari della sedicenne uccisa dal suo fidanzato farà piacere che la vita della ragazza venga sviscerata davanti a milioni di spettatori ma purtroppo si cerca la verità, si cerca giustizia. Non è d’accordo con quello che sta succedendo in studio uno zio di Lucio che decide di chiamare durante la diretta di Quarto Grado. Nuzzi lo saluta e spiega che il signore ha chiamato in redazione per dire che non si sta facendo un buon lavoro parlando in cattivo modo della famiglia del ragazzo.  Ha quindi chiamato per difendere l’onorabilità della famiglia. “Io nel caso non ci entro, non conoscevo neppure Noemi e non voglio parlare dei fatti accaduti” dice lo zio di Lucio nelle sue prime parole della chiamata. Nuzzi gli ricorda che però si sta parlando proprio di questo, di una ragazzina di sedici anni uccisa senza un motivo dal suo fidanzato.

QUARTO GRADO: LO ZIO DI LUCIO CHIAMA IN DIRETTA PER CHIEDERE RISPETTO PER LA SUA FAMIGLIA

“State descrivendo che noi siamo una famiglia di mostri, questo non lo permetto a nessuno. Noi non siamo i mostri. Se è successo qualche cosa se ne occuperà la magistratura ma non vi  permettete di parlare di noi come di mostri, noi siamo una famiglia onorabilissima. Noi siamo gente che ha lavorato una vita, che si è fatta un mazzo tanto. A me dispiace per Noemi come se fosse mia figlia, mi sono messo a piangere quando ho sentito il fatto. E’ normale che Lucio ha sbagliato ma non vanno messe in mezzo altre persone, fratelli e sorelle. Ho già dato mandato ai miei avvocati, appena sento mezzo parola su di noi denuncio tutti”. 

Va detto che nella puntata di Quarto Grado in onda ieri sera ci sono stati anche documenti in cui la famiglia di Lucio ha avito modo di raccontare anche altro, non solo in una lettera indirizzata a Lucio da parte di un suo familiare ma anche con una intervista a una zia del ragazzo che ha parlato di una famiglia per bene e unita anche dopo i tanti problemi del diciassettenne. 



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