Attualità Italiana

Il Blue Whale e le bufale della rete: la Polizia Postale spiega il messaggio virale con il numero a cui non rispondere

Il Blue Whale e le bufale della rete: la Polizia Postale spiega il messaggio virale con il numero a cui non rispondere. Facciamo attenzione alle fake news

Da quando i social sono entrati nella nostra vita, li abbiamo fatti entrare, sono successe moltissime cose, che forse prima non si pensavamo. Ma sono successe perchè noi ne facciamo un uso inconsiderato. Condividiamo le immagini senza leggere il testo, crediamo alle peggiori bufale e facciamo rimbalzare da una pagina all’altra fake news senza senso. Nel caso del blue whale, questo maledetto gioco che sta portando alla morte decine e decine di ragazzini, le vittime però sono i nostri figli, per questo motivo occorre la massima attenzione. E la stessa attenzione che mettiamo nel momento in cui attraversiamo la strada o paghiamo un contro, dovremmo averla anche quando condividiamo sui social un post. Ieri per esempio, la polizia postale ha condiviso sui social un messaggio di avvertimento, che riguardava proprio il blue whale, cercando di smascherare chi si sta approfittando anche di questa situazione per fare altro. Circola in rete infatti, e anche tra le catene di whatsapp, un messaggio con un numero di telefono, si invitano tutte le persone che riceveranno una telefonata da questo numero a non rispondere. Basta fare una semplice ricerca sul web per vedere che il numero è di una Coop, che nessun curatore ci chiamerà per iniziare il gioco. La polizia postale ha ribadito che si tratta di una fake news, ma quante persone hanno letto integralmente il messaggio della polizia postale, arrivando a capire il senso di tutto questo? 

LEGGI QUI PER APPROFONDIRE: CHE COSE’ IL BLUE WHALE 

IL MESSAGGIO DELLA POLIZIA POSTALE SUI SOCIAL 

“BLUE WHALE. Parliamo di Blue Whale che tradotto letteralmente è balena blu che idealmente si rifà al comportamento tipico delle balenottere azzurre che, ad un certo punto della loro vita, senza apparente motivo, si spiaggiano e muoiono. Viene definito un gioco ma sarebbe più corretto definirlo pratica inquietante o rito in cui attraverso una serie di regole/prove porta un giovane al suicidio. Partito dai social russi con un presunto numero di vittime si è propagato in altri paesi tra i quali il nostro. A questo incubo travestito da sogno si accede attraverso determinati forum o gruppi social e scrivendo un messaggio con un’hashtag che preferiamo non pubblicare. Questo sarebbe l”input per cui un “tutor” avvia un contatto con l’adolescente, minacciando di rivelare pubblicamente informazioni personali di cui è a conoscenza.
Tenuto conto che molte informazioni presenti in rete sul fenomeno sono da verificare e che questa non è la prima ne l’ultima minaccia per i nostri ragazzi rimane sempre fondamentale la comunicazione genitori figli. Parliamo di quel canale che mai si dovrebbe interrompere per non permettere agli adolescenti di vivere una vita parallela online in balia degli eventi senza l’ausilio dell’adulto di riferimento.
Il messaggio in immagine è stato viralizzato sui social pur essendo privo di qualsiasi fondamento.
*CREATO DA QUALCHE BURLONE PUBBLICIZZANDO UNA UTENZA DI UN ESERCIZIO COMMERCIALE*. Collaboriamo tutti ad un’informazione di sensibilizzazione e prevenzione consapevole e mirata. #essercisempre”



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