Hotel Rigopiano ultime notizie: Paola ha chiesto aiuto per due giorni dopo la valanga
Hotel Rigopiano ultime notizie: Paola ha chiesto aiuto per due giorni dopo la valanga. I messaggi sul suo cellulare mai inviati, dimostrano che non tutti sono morti per il freddo dopo poco tempo
Avevano detto che le vittime dell’Hotel Rigopiano non potevano essere salvate, avevano detto che tutti i morti avevano smesso di vivere poche ore dopo la valanga che ha travolto il resort di Farindola. Le cose però non stanno esattamente in questo modo. Paola è morta con il suo cellulare in mano, è morta dopo aver provato per oltre 40 ore a chiedere aiuto, è morta probabilmente perdendo ogni speranza di essere salvata e quel cuore inviato su Whatsapp alle persone a lei care, è una pugnalata per tutti. I messaggi che Paola, una delle vittime estratte solo quando non c’era più nulla da fare, non sono mai partiti dal suo cellulare. Non c’era campo, era impossibile chiedere aiuto. Lei però ha cercato di farlo e ha sperato che qualcuno potesse leggere le sue parole, che qualcuno potesse salvarla. Era in vacanza con il suo fidanzato Paola, anche lui, Marco, morto sotto le macerie, al freddo. Ci avevano detto che tutte le altre vittime di questa tragedia non potevano essere salvate neppure se si fosse arrivati prima. Forse non è così.
Su Repubblica una ricostruzione di quelle che sono state le ultime ore di vita di Paola. La donna scriveva prima della tragedia ai suoi familiari raccontando di quello che stava accadendo, della paura, della neve. Spiegava che non si poteva lasciare il resort, che non c’erano i mezzi per farlo. E poi il primo messaggio dopo che la valanga ha travolto e spazzato via tutto. Lei aveva il cellulare in mano, tutti erano pronti ad andare via e continuavano a informare i familiari delle novità. Paola con il cellulare ha provato a chiedere aiuto anche dopo la valanga ma non è stata fortunata. Le tante chiamate che ha provato a fare non sono mai partite e i messaggi che ha inviato su whatsapp sono rimasti solo sul suo cellulare. Ha chiesto aiuto, ha chiesto ai suoi cari di chiedere aiuto per lei. Lo ha fatto per ore. Lo ha fatto per quasi due giorni e quando ha iniziato a capire che probabilmente non si sarebbe mai salvata ha voluto lasciare parole d’amore per le persone a cui voleva bene. Frasi d’affetto e un cuore inviato quando forse non aveva più forze e aveva smesso di sperare che qualcuno la salvasse dall’inferno. Una morte lenta, purtroppo. Paola è una testimone postuma di questa tragedia. Nel dramma questi messaggi potrebbero rappresentare una prova a favore dei familiari delle vittime che da mesi sostengono che in quell’Hotel si è morti perchè si è arrivati troppo tardi. Chi ha sbagliato deve chiaramente pagare. L’inchiesta sarà lunga.