Caso Elena Ceste, parlano i genitori di lei: “E’ stata uccisa, nessun incidente”
Caso Elena Ceste, parlano i genitori di lei: "E' stata uccisa, nessun incidente". Ecco le ultime notizie prima del processo del 18 gennaio 2017
A poche ore dall’inizio del processo contro Michele Buoninconti, il processo di secondo grado che lo vede imputato con l’accusa di aver ucciso sua moglie, i genitori di Elena Ceste tornano a parlare. Lo fanno in una intervista nella trasmissione di Canale 5 Pomeriggio Cinque. La mamma e il papà di Elena, sono ancora provati per quello che è successo e sui loro volti si legge anche tutto il dolore di due genitori che devono tornare in aula per rivivere un secondo processo. Il secondo grado di giudizio infatti inizia il 18 gennaio 2017, con la seconda udienza. Ma il dolore dei genitori di Elena cresce maggiormente anche per quello che dovranno ascoltare in aula vista la tesi sostenuta dalla difesa. Le novità: per la difesa di Michele infatti, Elena sarebbe uscita di casa nuda, in preda a una crisi. E pare che ci siano delle nuove perizie che possano dimostrare questa tesi, che non è nuova ma che in questo secondo grado di giudizio si baserebbe su nuove fondamenta.
I genitori di Elena non vogliono neppure pensare per un secondo che la loro amata figlia si morta per un incidente: “Elena non ha avuto nessuna crisi, stava bene lo ha detto anche il medico” ricorda la mamma di Elena che quasi in lacrime difende la memoria di sua figlia. Il papà di Elena ribadisce dal canto suo che non si è trattato di un incidente, che crede nella giustizia ma non ce la fa a sentir dire determinate cose. E aggiunge: “Elena è uscita di casa nuda, quindi 200 persone, tra Carabinieri, polizia, volontari, protezione civile, non hanno visto una donna che era caduta. Vorrei ricordare a tutti che Elena è stata ritrovata perchè si è scavato. Non dimentichiamoci che Elena è stata seppellita.” Queste le parole del padre di Elena Ceste che non ha quindi dubbi: Elena è stata uccisa.
Michele però in carcere continua a dirsi innocente e ha fiducia nei suoi avvocati e nei periti che, secondo il suo punto di vista, potrebbero dimostrare la sua innocenza.