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Omicidio Seriate, parla la sorella di Gianna: non meritava una morte simile

Omicidio Seriate, parla la sorella di Gianna: non meritava una morte simile. Ecco le ultime notizie sulla storia

In esclusiva per il settimanale Giallo, la sorella di Gianna del Gaudio, la professoressa uccisa a Seriate la notte tra il 26 e il 27 agosto 2016, racconta quello che sta provando in questi giorni difficili dopo l’omicidio della sua congiunta. Sono giorni difficili per i parenti di Gianna che continuano a chiedersi chi possa averla uccisa in quel modo, senza pietà. Giorni resi ancora più difficili dalle ombre gettate in queste settimane sul marito di Gianna, Tonino, al momento il solo iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio.

Le parole della sorella di Gianna per la rivista Giallo: “In questo momento di immenso dolore per me e per le nostre famiglie, mai mi sarei aspettata di dover affrontare una perdita così grande; con mia sorella ci sentivamo quasi tutti i giorni e l’affetto che c’era tra di noi era immenso. Ci volevamo veramente bene, vero amore e gioia di sentirci. Eravamo spesso in contatto con i Tizzani e nulla, dico nulla, poteva far immaginare minimamente che sarebbe potuta accadere una tragedia così immane per tutti noi”. A parlare a Giallo è Antonella Del Gaudio, la sorella di Gianna che cerca di darsi delle risposte dopo la morte della donna. Risposte che però al momento non arrivano neppure dalle indagini anche se ogni giorno sembra esserci un nuovo tassello da unire a questa vicenda.

La signora spera che la situazione in cui vive la famiglia di Gianna non è semplice anche perchè purtroppo, la sola pista al momento percorribile porta a Tonino, l’uomo che Gianna amava e che aveva sposato. “Spero che Dio ci faccia trovare presto il colpevole perchè mia sorella non si meritava tutto questo” continua così Antonella che vorrebbe che questo incubo terminasse il prima possibile con il nome dell’assassino di Gianna.

La professoressa sembrava serena, lo era stata anche in vacanza insieme alla sua famiglia e nulla faceva pensare che sarebbe poi successo l’irreparabile.



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