Bonus baby sitter: 600 euro al mese per le mamme lavoratrici, tutte le informazioni utili
La Stabilità ha stanziato 20 milioni di euro per l'anno in corso, per concedere 600 euro al mese alle mamme lavoratrici per le baby-sitter: i requisiti e dove presentare la domanda
Le madri lavoratrici potranno da oggi fare domanda per avere il contributo economico, in alternativa al congedo parentale, per l’utilizzo di baby sitting o servizi per la prima infanzia come i nidi. Lo fa sapere l’ Inps sottolineando che da oggi è disponibile sul sito la procedura telematica che permette la presentazione da parte delle madri lavoratrici della domanda di accesso al contributo economico utilizzabile, in alternativa al congedo parentale, per il servizio di baby-sitting oppure per far fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati accreditati. Il contributo (cosiddetto voucher baby sitting) è pari a 600 euro al mese ed è erogato per un massimo di sei mesi (tre per le parasubordinate).
Possono presentare la domanda le lavoratrici dipendenti del settore pubblico o privato e quelle parasubordinate o libere professioniste iscritte alla gestione separata Inps. Il contributo va chiesto per via telematica con il pin Inps e con la dichiarazione Isee (qualora non sia già presente nelle banche dati dell’ Inps una dichiarazione Isee valida). L’Inps ricorda che la domanda va presentata all’Istituto via web, utilizzando il PIN o attraverso il supporto dei patronati, accedendo al portale Internet dell’Istituto al seguente indirizzo (www.inps. it – Servizi per il cittadino – Autenticazione con PIN – Invio domande di prestazioni a sostegno del reddito – Invio delle domande per l’assegnazione dei contributi per l’acquisto dei servizi per l’infanzia).
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Non sono previsti parametri reddituali per l’accesso alla misura: tra i documenti da presentare all’Inps c’è sì la dichiarazione Isee, ma servirà solo in caso di esaurimento dei fondi previsti, per ridistribuire le risorse in base alle esigenze delle richiedenti. Fino ad ora, però, la misura non è mai andata a esaurire i denari disponibili. Infine se le neo mamme lavoratrici vogliano sfruttare il bonus per iscrivere il figlio o la figlia in uno degli asili pubblici o presso i servizi privati accreditati, dovranno preventivamente effettuare l’iscrizione del minore esclusivamente presso una della strutture aderenti alla sperimentazione, elencate sul sito dell’Istituto.