Il giallo di Marcheno: Giuseppe Ghirardini suicida o ucciso perchè sapeva?
Si infittisce sempre di più il giallo di Marcheno. Non ci sono notizie su Mario Bozzoli. Giuseppe Ghirardini suicida o è stato ucciso? Le sorelle di Beppe raccontano la loro verità a Giallo, ecco le ultime notizie
Le sorelle di Giuseppe Ghirardini non ci stanno: il loro Beppe non è un assassino e lo ribadiscono anche ai giornalisti di Giallo ai quali confidano anche un loro personale pensiero. Per le sorelle dell’operaio della Bozzoli, Beppe è stato ucciso, è stato costretto a prendere le capsule con il veleno, a bere il cianuro. Ma perchè? Aveva visto qualcosa? Mentre le sorelle sono convinte del fatto che il Ghirardini sia stato ucciso e che non si sia trattato di un omicidio, le indagini delle forze dell’ordine proseguono. Pare che in queste ore si stiano analizzando dei resti di alcune sostanze ritrovate sulle mani e sulle labbra dell’operaio di Marcheno. Si tratterebbe di una sostanza oleosa, come se il Ghirardini avesse messo sulle labbra qualcosa di scivoloso per permettere alla capsula di cianuro di scendere nel suo stomaco passando per la bocca. Ma potrebbe anche essere valida l’ipotesi delle due sorelle di Beppe. Le signore sono convinte di una cosa: il Ghirardini non si è suicidato ma soprattutto non ha fatto del male a Mario Bozzoli. E per la prima volta parlano anche della loro idea.
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Giacomina e Natalina, le sorelle di Ghirardini non hanno dubbi: “Si può convincere un uomo a prendere una grossa capsula come quella che i medici legali hanno trovato nello stomaco di mio fratello, basta puntargli una pistola alla tempia. Una cosa è certa: Beppe non si è ucciso e noi lotteremo per sapere chi gli ha fatto del male”.
Le sorelle di Beppe sono quindi convinte che insieme a lui quel maledetto giorno ci fosse anche un’altra persona, o forse anche più di una. Inoltre alcuni amici di Beppe fanno notare che la marca delle sigarette ritrovate vicino al corpo di Beppe non è quella che lui di solito usava. Ma i commercianti della zona non sanno dire con certezza se fosse solo una la marca di sigarette che l’uomo comprava.
Le parole delle sorelle di Beppe pronte a difenderlo fino alla fine: “Su di lui girano pettegolezzi meschini: mio fratello era una brava persona, non avrebbe mai fatto male a nessuno.”
Le due sorelle raccontano anche quello che successo la sera della scomparsa di Mario Bozzoli, che lo ricordiamo, manca da casa dall’8 ottobre del 2015. “La sera della scomparsa di Mario Bozzoli, nostro fratello era di turno e quindi incontrò in azienda la moglie di Bozzoli, Irene Zubani, e suo figlio Claudio. Erano andati a cercare Mario perché non era mai arrivato al ristorante dove lo stavano aspettando. All’inizio la notizia non l’aveva preoccupato più di tanto, ma il giorno dopo, quando seppe che l’imprenditore non era stato rintracciato, allora cominciò a essere in pena per lui. So che dopo la visita alla caserma dei carabinieri, andò in ditta a timbrare il cartellino e lì ebbe una discussione accesa. Vide che nonostante la scomparsa di Mario, tutti i dipendenti erano regolarmente al lavoro, così come il fratello di Mario, Adelio Bozzoli, e i nipoti. Beppe, che era un uomo di cuore, si infuriò. Disse ai colleghi: “Ma siete matti a lavorare come se niente fosse? Mario non si trova e voi a lavorare… Io vado a casa”
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