Attualità Italiana

Presepe e canti di Natale vietati nelle scuole in un paese così ipocrita che ha perso la via della chiesa

Il Natale vietato nelle scuole: canti di Natale e presepe vietati per motivi di religione. Succede tutto in un paese ipocrita che dà al Natale un senso che non c'è tra consumismo e luci

In questi giorni non si è fatto che parlare di presepi, di scuola, di Natale, di canti, di religioni, di presidi. Non vogliamo fare nomi, non vogliamo citare nessuno ma solo riflettere sul senso di tutto quello che questa polemica ha creato: solo odio, ancora una volta, senza che ce ne siano reali motivi. Alla base di tutto c’è l’ipocrisia di uno stato laico che insegna nelle scuole la religione cristiana cattolica, che storce il naso quando si parla di togliere il crocifisso dalle aule e che scende in piazza quando si vieta il Natale. Partiamo dal presupposto che togliere il crocifisso dalle aule non è secondo il nostro modesto punto di vista, la soluzione ai mali del mondo, un bambino musulmano, buddista o induista non avrà  nessuno scompenso nel vedere il crocifisso, si chiederà forse chi sia e si potrà rispondere, senza che abbia una crisi di panico. Detto questo, archiviato per qualche secondo il capitolo crocifisso ( in attesa di contare tutti quelli che ci sono nelle case di chi si imbestialisce al sol pensiero che suo figlio non ce l’abbia in aula) torniamo alla scuola laica, si quella italiana che però ha come base la religione cristiana, in classi in cui, soprattutto nelle grandi città, di bambini cristiani ce ne sono sempre meno.

Ora la domanda è questa: è giusto vietare il Natale? Ma assolutamente no, ci mancherebbe. La seconda domanda è però un’altra: che cos’è per una famiglia italiana il Natale? E’ il presepe? Strano, visto che ormai in 8 case su dieci in Italia il presepe non si fa più perchè non c’è spazio, perchè sporca, perchè non va di moda. Il Natale non va certo vietato perchè ce lo impone un preside che non vuole che nella sua scuola si facciano i canti di Natale dove per i genitori i canti di Natale sono Jingle Bells, White Christmas e Merry Christmas, mai citare anche per sbaglio un Astro del Ciel o Tu scendi dalle stelle. Già perchè il senso del Natale mica ce lo da quel povero bambinello che ogni anno si sacrifica morendo di freddo scaldato solo dal fiato del bue e dell’asinello. Il senso di Natale ce lo danno i canti in inglese, le luci sulle nostre case, l’albero più grande, i regali impacchettati. Non ce lo danno le preghiere, le cene in famiglia, il senso della venuta di un Dio che si sacrifica ogni giorno per noi. Perchè per i veri cristiani ogni giorno è Natale, un concetto troppo difficile da capire in un paese ipocrita come quello in cui viviamo dove si dà spazio al consumismo e si scende in piazza quando il preside dice che un presepe non si fa nel rispetto del diverso. Pensate quanta paura può fare quel povero Gesù Bambino, non sia mai che i Re Magi vengano scambiati per terroristi dell’Isis con quegli strani oggetti che portano in dono per Gesù Bambino.

presepeNell’ipocrisia del nostro paese sfruttiamo anche il Natale, un momento di pace e comunione per fare propaganda politica, per scendere in piazza e poi il 24 sera giochiamo a tombola, scartiamo i regali ma quanti di quei genitori che sono scesi in piazza in questi giorni indignati accompagneranno il loro bambino a Messa? La via della chiesa, questa sconosciuta. Riflettiamo su quello che per un cristiano è il senso del Natale, non sulla paura che chi viene da lontano ci può portare via la tradizione. Il Natale non è una tradizione, è una celebrazione. Se poi il Natale per noi è altro il problema non sono le persone di altre religioni, siamo proprio noi. Se nella nostra ipocrisia ci interessa solo che il bambino abbia il presepe a scuola allora come sempre abbiamo quello che ci meritiamo.

Chissà che quest’anno Gesù Bambino non si stanchi di noi e della nostra ipocrisia e lasci quella mangiatoia senza la sua luce e senza il suo amore. Magari accuseremmo il diverso di avercelo portato via quando il realtà lo abbiamo perso perchè nel nostro cuore non c’è spazio per l’amore.



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