Attualità Italiana

Teresa e Trifone ultime notizie: la verità degli inquilini di Ruotolo sul giorno dell’omicidio

Le ultime notizie sull'omicidio di Teresa Costanza e Trifone Ragone: le parole dei coinquilini di Ruotolo che raccontano la verità sulla sera del 17 marzo 2015

Avevano raccontato che quella sera, la sera in cui Teresa e Trifone venivano uccisi senza pietà, Giosuè Ruotolo era in casa con loro. Avevano detto che come spesso facevano, stavano giocando a un video game, che erano insieme. Poi delle immagini: fotogrammi con la macchina del loro coinquilino in un orario in cui sarebbe dovuto essere in loro compagnia. Le cose cambiano: i due amici e coinquilini di Giosuè Ruotolo cambiano versione. Dal 17 marzo al 20 settembre continuano a difendere in qualche modo la versione del loro amico ma quando si rendono conto che la verità deve venire fuori, vuotano il sacco. Il che non vuol dire che il Ruotolo sia l’assassino di Teresa e Trifone ma di certo al momento di questo duplice omicidio non era dove aveva detto che fosse.

Su Giallo leggiamo le parole di uno dei due inquilini che spiega cosa è successo davvero la sera della morte di Teresa e Trifone. Si deve arrivare al 23 settembre per conoscere la verità: “Sì, lo ammetto: la sera del 17 marzo, tra le 19.30 e le 19.45, ho visto Giosuè Ruotolo uscire dal nostro appartamento. Ricordo di essere rimasto sorpreso poiché non era solito uscire da solo a quell’ora. Pertanto gli ho chiesto dove stesse andando e lui mi ha risposto: “Fatti i c… tuoi”. Quando l’ho rivisto si era sicuramente cambiato la tuta”. Questa è l’importantissima confessione resa agli inquirenti da Daniele, 28 anni, uno dei coinquilini di Giosuè Ruotolo.

LA LETTERA DI GIOSUE’ A QUARTO GRADO: LEGGI QUI

I ragazzi inoltre raccontano anche della loro vita in casa con Trifone, prima che andasse a stare con Teresa. Parlano del fatto che spesso il militare portava in casa delle ragazze e che la notte era impossibile dormire tanto che avevano pensato di cambiare casa per cercare “pace” altrove. Parlano anche del complicato rapporto di Ruotolo con la sua fidanzata: lo sentivano spesso piangere al telefono con lei. Tornando invece alla sera dell’omicidio, gli inquilini di Ruotolo spiegano che quando poi il militare tornò a casa disse loro che era uscito per sbrigare delle faccende assicurative.

Sergio, l’altro amico e coinquilino del Ruotolo aggiunge: “Non ricordo di aver visto Giosuè cenare la sera del 17 marzo. Nei giorni successivi gli chiesi quando cenò e lui mi rispose che cenò tardi, tra le 21 e le 21.30. Questo fatto l’ho reputato strano, perché lui è solito cenare tra le 19.15 e le 19.30.”



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