Firenze, clandestino aggredisce vigile con una spranga ma viene subito liberato perché non ha residenza
Un uomo nordafricano agredisce un vigile con una spranga ma viene subito rilasciato perché senza fissa dimora e non possono essergli notificati gli arresti domiciliari. Succede a Firenze, con l'ambulante bloccato dai vigili sul Ponte Vecchio.
Una storia che ha dell’inverosimile ma che è vera (purtroppo): un clandestino venditore ambulante nordafricano aggredisce un vigile urbano ma, una volta portato in Caserma, viene subito rilasciato perché senza fissa dimora. Detto così sembra uno scherzo ed invece è tutto vero: questa singolare vicenda, definiamola così, è accaduta a Firenze. L’aggressione ha avuto luogo nel pomeriggio di lunedì, quando i vigili si sono avvicinati al clandestino che vendeva abusivamente oggetti di vario tipo sul Ponte Vecchio, quindi in pieno centro storico.
Qualche frase di troppo e il nordafricano prima prova a scappare a corsa, poi viene raggiunto e perde le staffe, aggredendo uno dei vigili con una spranga e ferendolo solo in modo lieve. A quel punto l’uomo viene trasportato immediatamente al comando ma una volta arrivato lì, constatato che non ha fissa dimora, viene subito liberato con solo l’obbligo di firma ogni giorno in Questura.
Il giudice non ha potuto notificare gli arresti domiciliari che erano stati richiesti dal pm perché l’uomo non ha residenza. Così per lui è scattato solo l’obbligo di firma e una pena decisamente minore di quella che sarebbe stata sicuramente comminata a uno straniero in regola o a un normale cittadino italiano. L’uomo aveva precedenti per violenza e profanazione di tombe e il suo non arresto ha creato grande malumore tra i cittadini fiorentini che denunciano da molto tempo ormai una situazione al limite.
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I sindacati di categoria hanno indetto uno sciopero il 28 giugno, nel quale denunceranno la loro indignazione di fronte alle istituzioni e chiederanno maggiore tutela di fronte a questi piccoli crimini. Non solo, nello sciopero indetto per domenica si chiederà anche equità di giudizio da parte delle Forze dell’Ordine che, in caso di cittadino regolarmente domiciliato in Italia, avrebbero provveduto a notificare gli arresti domiciliari invece che il solo obbligo di firma in Questura.