Roma, immigrato trovato morto in un centro di accoglienza: malore o delitto?
A Roma, un immigrato originario della Guinea è stato trovato morto nel centro di accoglienza che lo ospitava in zona Casilina. Gli inquirenti indagano sul decesso del 50enne: causa naturale o morte violenta?
Questa mattina a Roma un immigrato è stato trovato morto in un centro di accoglienza della zona Casilina, alla periferia della Capitale. Per il momento sono poche le notizie ma secondo quanto si è appreso l’uomo, originario della Guinea e sui 50 anni, è stato trovato privo di vita con il sangue che gli usciva dalla bocca o dal naso. Subito dopo il ritrovamento della vittima è stato dato l’allarme con l’ambulanza e la Polizia prontamente intervenuti sul posto: ma per l’immigrato non c’era già più niente da fare. Si indaga adesso sulle cause che avrebbero portato alla morte dell’uomo che da qualche tempo si trovava nel centro di accoglienza romano. Potrebbe essersi trattato di un malore, con il sangue fuoriuscito dalla bocca e dal naso come conseguenza immediata dello schianto a terra ma non si esclude nemmeno la pista che porterebbe a una morte violenta dell’uomo e che potrebbe essere quella più probabile visto che sul cadavere sono state ritrovate anche piccole ferite (da giudicare però se siano state queste determinanti per la morte del 50enne).
Insomma per il momento gli inquirenti non escludono alcuna ipotesi e in queste ore stanno ascoltando le testimonianze degli altri ospiti della struttura che, soprattutto in questo periodo, complice l’ondata massiccia di immigrati, è particolarmente affollata.
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La morte del 50enne originario della Guinea torna ad infiammare il dibattitto sugli immigrati a Roma, in una città che ultimamente è stata oggetto di fatti davvero tragici. In molti ricorderanno l’incidente avvenuto a Boccea qualche giorno fa in seguito a una automobile impazzita con a bordo tre rom che, dopo lo schianto mortale, sono fuggiti a piedi fermati solo successivamente dalla Polizia. Insomma nella Capitale (e purtroppo non solo lì) la tensione è alle stelle e i cittadini italiani chiedono allo Stato più garanzie.