Attualità Italiana

Partiti in 950 e morti in 700: il racconto dei sopravvissuti

I sopravvissuti del naufragio al largo della Libia raccontano i retroscena del viaggio della speranza finito in tragedia: oltre 700 i morti tra i 950 disperati partiti in condizioni disumane

Oltre 700 morti su 950 immigrati partiti: potrebbe essere questo il bilancio tragico del naufragio al largo della Libia. Gli ultimi aggiornamenti e le ricostruzioni fatte dal racconto dei pochi sopravvissuti alla procura di Catania, svelano retroscena scioccanti di quel viaggio della speranza finito male. Donne e bambini stivati e chiusi nei livelli inferiori della barca con i portelloni sigillati per non farli uscire. Stretti come sardine con meno di 20 centimetri a disposizione ciascuno con acqua mischiata alla nafta per fare in modo che ne venisse consumata di meno.

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Questi posti erano riservati a chi aveva pagato meno ma anche ai più deboli, donne e bambini appunto, “inutili” durante la navigazione. Viaggiavano in condizioni disperate e disumane partendo da un porto a cinquanta chilometri da Tripoli. Le parole di questo racconto, fatto da uno de sopravvissuti, un ragazzo del Bangladesh, sono confermate da quello che i soccorritori a Lampedusa hanno trovato nel peschereccio: nella stiva i corpi erano ancora accucciati, stretti l’uno all’altro per paura e per mancanza di spazio vitale. Purtroppo queste condizioni di viaggio disumane non sono un’eccezione ma la regola: lo conferma anche il comandante del mercantile portoghese King Jacob che per primo è stato dirottato nella zona. Giura di averne viste decine di pescherecci stracarichi di migranti. A volte vengono accalcati anche tra le macchine con tutti i pericoli del caso. In questo modo i barconi diventano “bombe ad orologeria, basta un movimento sbagliato e non c’è speranza”. Quasi nulle le speranze di trovare naufraghi vivi: i soccorritori hanno setacciato senza sosta le acque ma da ieri mattina non si vede altro che nafta e detriti. L’ultimo cadavere recuperato in mare è stato quello di un ragazzino di circa dodici anni, riverso con la faccia in giù, in mezzo ad una chiazza di nafta. La notte ha costretto le ricerche a fermarsi e i soccorritori a fare i primi tragici bilanci: di 950 partiti più di 700 sono morti nel naufragio.



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