‘Ndrangheta, in manette Barone: uccise la madre innamorata del boss rivale
Uccisa dal figlio 22enne perché innamorata di un boss del clan rivale: le dure leggi della ‘ndrangheta a Rosarno. In manette Francesco Barone
Finisce in manette un giovane boss della ‘Ndrangheta: secondo polizia e carabinieri due anni fa ha ucciso sua madre per punirla della relazione amorosa con un esponente della cosca rivale. Il gip di Reggio Calabria ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Francesco Barone, 22 anni. Così giovane ma così spietato al punto da uccidere sua madre in nome del codice della ‘Ndrangheta.
‘NDRANGHETA, NON SOLO IN CALABRIA: ARRESTI A ROMA
I fatti risalgono al 2013: vittima dell’omicidio Francesca Bellocco. Ora si sa che a guidare il gruppo di sicari che le ha tolto la vita in modo esemplare è stato proprio suo figlio Francesco. In concomitanza con l’omicidio si sono perse a Rosarno le tracce anche dell’uomo di cui si era innamorata la vittima, Domenico Cacciola. E i due fatti sono risultati essere intimamente collegati tra di loro: Domenico è stato a sua volta giustiziato dal clan rivale oppure è riuscito a mettersi in fuga in tempo ed è ancora un latitante? Ora sul giovane assassino pesano le accuse di omicidio volontario e di occultamento del cadavere. Sembra la trama di una fiction poliziesca e invece purtroppo è una realtà da queste parti in cui le arcaiche regole del codice ‘ndrangheta vigono ancora con prepotenza e hanno la meglio anche sui legami di sangue. La vera “famiglia” è quella criminosa allargata e chi la tradisce deve essere punito con la morte in modo esemplare per scoraggiare altri episodi simili. Morire con disonore e senza pietà anche se si tratta della propria madre: questo il destino dei traditori. Può sembrare di certo sconvolgente ma in questi ambienti le cose funzionano ancora così, proprio oggi. Sono talmente forti da spezzare ogni legame umano, anche quello tra madre e figlio. Raccontare a livello nazionale queste storie serve a portare alla luce dinamiche che altrimenti resterebbero relegate alle trame dei film.