Attualità Italiana

Agrigento: Giorgio Luparello uccide la moglie a colpi di fucile e poi si toglie la vita

Tragedia ad Agrigento: un imprenditore, Giorgio Luparello, uccide la moglie e poi si toglie la vita. Ferita la figlia. Le ultime dalla cronaca siciliana

Ennesimo tragico caso di omicidio-suicidio. Questa volta la cronaca ci porta ad Agrigento, in Sicilia. Ieri un imprenditore di 57 anni, Giorgio Luparello, ha ucciso la moglie, Patrizia Moscato, di 48, a colpi di fucile. Il folle gesto è avvenuto al culmine di una lite accesa, l’ennesima tra i due coniugi che da anni non andava d’accordo. Dopo aver sparato alcuni colpi contro la donna, l’imprenditore, titolare di una piccola impresa locale di pulizie, ha rivolto l’arma verso di sé e si è suicidato.

OMICIDIO-SUICIDIO: I CASI DA NORD A SUD

L’omicidio-suicidio è avvenuto all’interno dell’appartamento in cui i due vivevano, in una palazzina di edilizia popolare ubicata nel quartiere periferico di Fontanelle. A lanciare l’allarme è stata a figlia dei due che era in casa e che ora si trova ricoverata per un taglio profondo al volto. Le sue condizioni comunque non sono gravi. Le indagini hanno portato allo scoperto aspetti inquietanti dei rapporti burrascosi tra i due coniugi, che lavoravano spesso anche insieme. Nel 2013 Luparello scriveva su Facebook: «Mia moglie non vuole unirsi a me e io sto male», oppure «Sono disperato sto perdendo l’unica anima che ho». Negli ultimi due anni la situazione non era affatto migliorata e pare che ormai i due vivessero da separati in casa. Le liti, per motivi di lavoro ma soprattutto personali, erano all’ordine del giorno. I carabinieri stanno ascoltando i figli della coppia per cercare di avere un quadro più completo della situazione familiare. Purtroppo casi di cronaca come questo ci ricordano che i malesseri in famiglia non vanno mai trascurati o sottovalutati: non bisogna dargli il tempo per degenerare in tragedie senza ritorno. A volte, come in questi casi, è la paura della separazione che costringe i coniugi ad una vita infelice e malsana insieme. La convivenza forzata purtroppo è degenerata in un episodio di violenza che lascia spazio a tanti quesiti: era una mattanza che si poteva evitare?



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