Caso Yara Gambirasio: per la difesa l’arma del delitto non è un taglierino
Le ultime novità sul caso Yara Gambirasio: uccisa con un'arma diversa da un taglierino? I legali di Bossetti sono convinti che l'assassino sia un altro
Hanno delle convinzioni ben precise i legali di Massimo Giuseppe Bossetti dalle quali non sembrano smuoversi. Le ultime novità dalla puntata di Quarto Grado in onda il 20 febbraio 2015 su Rete 4. Secondo il legale di Bossetti, l’avvocato Salvagni, l’arma del delitto potrebbe non essere il famoso taglierino di cui tanto si era parlato ( clicca qui per approfondire). Ricorderete che si era anche arrivato a dire che Yara Gambirasio era stata colpita da due mani diverse, le ferite dimostravano questo. E sul settimanale Oggi si era anche parlato della possibilità che ci fossero delle armi diverse. Indiscrezioni, nulla di confermato perchè le vere prove saranno portata dalla difesa e dall’accusa in aula quando inizierà il processo. Nel frattempo però l’avvocato di Bossetti continua a ribadire tutte le incongruenze che secondo la difesa ci sarebbero intorno a queste indagini. Dal famoso dna mitocondriale che non coinciderebbe con le tracce ritrovate in quello nucleare, all’arma del delitto usata per uccidere Yara che non sarebbe, secondo la difesa appunto, un taglierino.
L’avvocato Salvagni ha infatti spiegato che secondo le loro indagini e secondo le analisi fatte dal medico legale che si sta occupando delle varie perizie per la difesa, i tagli potrebbero coincidere con quelli fatti da un coltello molto simile a quello che usano i sub. Questo potrebbe significare diverse cose, la prima che l’assassino potrebbe non avere nulla a che fare con l’ambiente dei vari cantieri di Mapello. Il taglierino infatti, sarebbe uno degli accessori usati dai muratori, mentre quest’altra arma da lui descritta si allontanerebbe dal mondo in cui si è sempre cercato l’assassino di Yara.
Sempre nella puntata di Quarto Grado in onda ieri, il giornalista Sturlese Tosi ha intervistato la donna che dice di aver conosciuto un ragazzo, Liviu, 35 anni rumeno, che le avrebbe detto di essere fidanzato con una ginnasta di nome Yara. Vi abbiamo già parlato della testimonianza di questa donna che secondo gli inquirenti, almeno per ora, non si può ritenere affidabile. LEGGI QUI L’INTERVISTA DELLA DONNA
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