Diventano amici in una casa di riposo e si trasformano in rapinatori: la storia di una banda di anziani
C’è un’età per essere criminali e rapinatori? Pare proprio di no se pensiamo a questa banda che si è formata in un ospizio
Cosa fanno gli anziani in un ospizio? Giocano a carte, a tombola e…organizzano rapine. Location ed età avanzata non devono intenerire troppo come insegna questa storia che ci arriva da Reggio Emilia. Questo gruppo di pensionati, già sotto controllo delle forze dell’ordine visto che si trovavano in un permesso speciale dopo almeno altre cinque precedenti rapine messe a segno. I due si sono incontrati in ospizio e sono tornati al vizio illegale insieme.
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Forse per Angelo Moratti, 75 anni, e Marco Sassi, di sette anni più giovane, questo sarebbe dovuto essere l’ultimo colpo prima di ritirarsi definitivamente. I due hanno portato a termine una rapina grazie all’aiuto di altri due complici: Paride Astorre e Daniele Zangirolami, rispettivamente di 56 e 47 anni. Mentre il primo dei rapinatori faceva da palo appostato davanti all’entrata di una farmacia nelle vicinanze, l’altro ha fatto irruzione armato in un negozio minacciando il cassiere e affiancato dai due complici. Nella cassa però c’erano solo poche centinaia di euro e quindi la banda dei tre rapinatori si è dovuta necessariamente accontentare di un magro bottino. Ma ancora più curioso, data anche l’età dei rapinatori, è stato il mezzo usato per la fuga dopo il colpo: i tre banditi infatti sono scappati in bicicletta. Ne avevano parcheggiate tre strategicamente proprio davanti al negozio scelto per il colpo e le hanno inforcate agilmente dopo la rapina allontanandosi sulle due ruote. Dopo un tratto sulla pista ciclabile i rapinatori sono stati poi come da accordi affiancati dal palo, Angelo, alla guida di una macchina. I quattro quindi hanno proseguito la fuga a bordo della vettura. Una fuga artigianale e sportiva ma troppo curiosa per sfuggire agli occhi dei passanti che hanno avvertito subito la polizia. La banda di rapinatori anziani è stata fermata e i quattro complici sono finiti tutti in manette, di nuovo. Questo è stato veramente per loro l’ultimo colpo della vita, probabilmente.