Attualità Italiana

Massimiliano La Torre, il Marò operato al cuore presto di nuovo in India

Tornato in Italia per operarsi al cuore, Massimiliano La Torre tra pochi giorni dovrà fare rientro in India: si riaccende la polemica sul caso Marò

Si è concluso questa mattina con esito positivo l’intervento al cuore al quale è stato sottoposto Massimiliano La Torre, uno dei due ufficiali Marò protagonisti del processo penale in India. L’operazione, molto delicata, era stata resa necessaria per via di un’anomalia congenita, un forame ovale pervio che poteva causare trombosi ed ischemia cerebrale e disposta dopo un ictus che lo aveva colpito in India.

CORTE SUPREMA CONTRO I MARO’: RESTERANNO IN INDIA

Subito dopo le feste natalizie il fuciliere è stato operato al Policlinico di San Donato Milanese. I medici confermano però che la degenza prevista da prassi in questi casi è di pochi giorni quindi verosimilmente, alla scadenza del permesso di quattro mesi concessogli da New Delhi (ovvero a mezzanotte del prossimo 12 gennaio), La Torre farà rientro immediato in India dove, lo ricordiamo, è accusato insieme al commilitone Salvatore Girone (che non è potuto tornare neppure per le feste) dell’uccisione di due pescatori indiani nel corso di un’operazione anti-pirateria risalente al febbraio del 2012. A distanza di tre anni da quell’episodio il processo va avanti e fa discutere a livello internazionale ed è diventato indubbiamente anche una questione di prestigio e di peso politico. La Corte Suprema di recente ha dato esito negativo alla richiesta di prolungamento del soggiorno in Italia di Latorre (e ha respinto anche la richiesta di rientro per il secondo marò in occasione delle feste di natale). Uno smacco per il nostro Paese. L’intervento di occlusione del forame è stato eseguito dal dottor Mario Carminati, responsabile di cardiologia pediatrica e delle cardiopatie congenite dell’adulto (lo stesso che per una simile anomalia operò anche il calciatore Antonio Cassano). Ma intanto non si placano le polemiche in seguito alla decisione di non prolungare il permesso. I parenti del fuciliere ribadiscono che con il cuore non si scherza. Ci si chiede se il governo italiano insisterà per avere maggiore peso a livello internazionale in questa vicenda.

MARO’, COSA RISCHIANO IN INDIA



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