Rapallo, accoltella la moglie poi si getta dal balcone con il figlio piccolo
Lo aveva annunciato in un sms e lo ha fatto: ha ucciso la moglie e poi si è tolto la vita coinvolgendo anche il figlio di un anno. Tragedia a Rapallo
Tragedia a Rapallo: un uomo ha ucciso a coltellate la giovane moglie e poi si è tolto la vita gettandosi dal balcone di casa con in braccio il figlio piccolo. Alessio Loddo con questo omicidio-suicidio ha distrutto la sua famiglia ma anche quella sua di origine e quella dei genitori della giovane moglie, che ora piangono una figlia e un nipotino, Francesco, di appena un anno. Alla base del folle gesto la non accettazione della volontà espressa da Gisella Mazzoni di separarsi.
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L’autore del delitto, prima di agire, aveva inviato un sms alla sorella “La uccido poi uccido me stesso“. E così purtroppo ha fatto prima che qualcuno riuscisse a fermarlo. Forse quella minaccia densa di disperazione era stata, come avviene spesso in questi casi, sottovalutata. A chiamare subito i soccorsi sono stati i passanti che hanno visto il corpo lanciarsi dal balcone e hanno sentito il tonfo al momento dell’impatto con l’asfalto. Di corsa i soccorittori hanno salito le scale diretti in casa per capire le dinamiche del suicidio: sulla porta di ingresso dell’appartamento si sono trovati davanti ad un biglietto con scritto: “non suonate. Una volta fatta irruzione in casa, dopo aver sfondato la porta, i carabinieri hanno trovato il cadavere trucidato della donna. Gisella giaceva in una pozza di sangue, uccisa da quattro coltellate. Una morte annunciata che poteva essere evitata? L’ultimo sms inviato da Alessio alla sorella non era che la goccia che ha fatto traboccare il vaso. In paese in molti sapevano che Gisella da tempo voleva separarsi da un marito che gli amici di lei definiscono violento. Già alcune precedenti fidanzate lo avevano denunciato per maltrattamenti. Lui e Gisella erano sposati da due anni e circa un anno fa avevano avuto un figlio ma il loro continuava ad essere un rapporto tormentato fatto di litigi. Proprio al primo piano della palazzina i volontari della Croce Bianca di Rapallo gestiscono una casa-rifugio per le famiglie in difficoltà: il personale era a conoscenza del rapporto violento tra i due.