Montesano Salentino: rapina alle poste in bici, dramma della disperazione
Rapina alle Poste del piccolo comune di Montesano Salentino in provincia di Lecce. Ad effettuare il colpo è stato un incensurato di 49 anni del vicino comune di Specchia, arrestato poco sulla strada che da Montesano conduce a Specchia, da una delle gazzelle dei Carabinieri intervenute a seguito della segnalazione al 112. La dinamica della […]
Rapina alle Poste del piccolo comune di Montesano Salentino in provincia di Lecce. Ad effettuare il colpo è stato un incensurato di 49 anni del vicino comune di Specchia, arrestato poco sulla strada che da Montesano conduce a Specchia, da una delle gazzelle dei Carabinieri intervenute a seguito della segnalazione al 112. La dinamica della rapina alle Poste di Montesano Salentino, rivela numerosi elementi che danno a questo misfatto il sapore amaro della disperazione.
L’uomo si è infatti introdotto alla Poste della centralissima Piazza Aldo Moro, in cui oggi si teneva il consueto mercato settimanale, poco dopo l’apertura da parte degli impiegati e minacciando con un cacciavite una donna del posto entrata poco prima di lui allo sportello, si è fatto consegnare 2380 euro in contanti ed è poi fuggito a bordo di una bicicletta. Immediatamente sono stati allertati i carabinieri della Compagnia di Tricase che, coadiuvati dai militari delle stazioni di Alessano, Specchia e Corsano hanno chiuso tutte le vie di accesso alla zona, in brevissimo tempo.
Secondo la dinamica comunicata dai militari, il bandito a bordo della sua bici sarebbe però passato addirittura accanto a una delle gazzelle che stavano accorrendo. L’auto dei militari una volta appreso che quell’uomo in bici incrociato poco prima era proprio il solitario rapinatore dell’Ufficio Postale di Montesano Salentino, è tornata sui sui passi e ha subito intercettato l’uomo lungo la strada tra Montesano e Specchia. L’uomo resosi conto di essere caduto in trappola ha poi tentato il tutto per tutto fuggendo nelle campagne prima di essere bloccato dai militari. Nelle tasche i carabinieri hanno ritrovato il cacciavite e, appunto, i 2380 euro, frutto della rapina messa a segno poco prima. Per l’uomo si sono quindi aperte le porte del carcere di Borgo San Nicola a Lecce. Ad incastrarlo non solo la somma ma anche le tante testimonianze.
L’uomo infatti era stato addirittura visto poco da alcuni montesanesi poco prima della rapina mentre attendeva, seduto su una panchina l’apertura dell’ufficio postale. Insomma non si può certo dire che questo rapinatore abbia cercato di non dare nell’occhio. Lo stesso mezzo scelto per la fuga lascia trasparire una forte disperazione alla base del gesto e l’assenza completa di dimestichezza con questo genere di misfatti. L’uomo, un 49enne di Specchia, non era noto alle forze dell’ordine e da molto tempo si trovava senza lavoro.
Fermo restando la condanna per l’illegalità commessa, quanto avvenuto oggi a Montesano sembrerebbe quindi essere una storia di ordinaria disperazione che per fortuna non è finita con conseguenze ben più tragiche. Resta lo spavento dei dipendenti, la tanta paura della donna minacciata con un cacciavite, ma resta anche un preciso segnale che da nord a sud sta investendo tutta l’Italia: la disperazione degli italiani che non ce la fanno più e diventano improvvisati rapinatori sta crescendo. Sarebbe il caso di riflettere su questo. Un problema sociale e esistenziale e non solo di ordine pubblico.