Caso Gambirasio, Bossetti avrebbe cercato delle parole su Yara
Le ultime notizie sul caso di Yara Gambirasio: Massimo Giuseppe Bossetti ha cercato sul suo computer delle parole che avevano a che fare con la tredicenne
Le indiscrezioni vengono lanciate dal settimanale Giallo che torna a occuparsi dell’omicidio di Yara Gambirasio. Nelle ultime settimane sono emerse tante novità che potrebbero aiutare a costruire un puzzle che sembra essere composto da mille pezzi. Massimo Giuseppe Bossetti è davvero l’assassino di Yara? La scorsa settimana vi abbiamo parlato di un’altra indiscrezione lanciata da Giallo e ripresa poi da diverse testate giornalistiche. Bossetti aveva davvero comprato un coltello molto simile a quello usato per uccidere Yara qualche giorno prima del suo rapimento e della sua morte? LEGGI QUI PER APPROFONDIRE
Le ultime novità su questo caso riguarderebbero delle ricerche che l’uomo avrebbe fatto sul computer di casa sua. Pare infatti, stando sempre a quello che riporta il settimanale di Cairo editore, che Bossetti possa aver fatto delle ricerche sulla morte della piccola tredicenne e non solo. Avrebbe cercato diverse notizie che riguardavano il caso, e fin qui non ci sarebbe nulla di nuovo. Pensate infatti che fu lui stesso a dire subito dopo l’omicidio che, da appassionato di cronaca nera, cercava spesso notizie sulla morte della tredicenne. La novità sta nel fatto che Bossetti avrebbe cercato delle parole che fanno riferimento alla sessualità della piccola ginnasta. Il settimanale non riporta per ovvie ragioni il testo della ricerca che però sarebbe nelle mani di chi indaga. Gli inquirenti inoltre sarebbero convinti che sia stato proprio Bossetti e non un altro membro della sua famiglia a fare le ricerche.
Pare inoltre che, confrontando le celle telefoniche di Yara e di Bossetti, spesso entrambi si trovassero in luoghi molto vicini. Non stiamo dicendo che si frequentassero ma che frequentassero gli stessi posti, ad esempio la scuola, la via vicino casa, la palestra.
Potrebbero essere questi altri tasselli di quel famoso puzzle di cui parlavamo all’inizio?
Ma basta con ste boiate! Giallo andrebbe chiuso per assoluta mancanza di deontologia giornalistica: è peggio dell’Inquisistor di Superman! Che Bossetti aveva cercato notizie dopo la morte della ragazza l’ha detto da tempo, e poi cosa c’è di strano visto che abita a un tiro di schioppo da dove e successo il fatto; che ci siano ricerche con la parole tredicenne si sa pure da tempo, ma c’è il fatto che lui ha un figlio tredicenne; ma come si fa a dire che lui cercasse notizie sulla sessualità di Yara? Cos’è adesso uno si aspetta di trovare su internet notizie sulla sessualità del vicino di casa? Ma dai! ma BASTA!
Potrebbe, sarebbe, sembrerebbe ma è mai possibile che ancora dopo 4 mesi, dopo l’annuncia in pompa magna contanto di fanfara da parte di un ministro della Repubblica e di una conferenza stampa indetta dalla Procura, siamo ancora ai condizionali? L’unico indicativo è sul dna, e orami anche su quello di sono da mettere un pochino di punti interrogativi.
Vedete anche io nel mio portafoglio ho un biglietto con dei numeri associati a nomi di persone femminili,ho avuto la stessa idea di Bossetti per ricordare carte di credito e password , anche io sul mio pc ho cercato notizie su quella povera bambina,le celle non dicono dove sei esattamente ma un raggio da 1 km a 3 forse e allora di cosa stiamo parlando ? per forza un giornale deve essere giustizialista per vendere copie?piuttosto chiediamoci come mai dopo che arrestano uno ci deve essere il codazzo di colpevolisti che sbraitano senza sapere un bel niente,lasciamo che gli inquirenti siano sereni e forse si fa un passo avanti !