Pordenone, escluso da gara di appalto per una futilità: imprenditore 59enne si suicida
A Pordenone, un 59enne è stato escluso da un appalto per una futilità: aveva dimenticato la carta d'identità. Non è chiaro se sia solo questo il motivo, ma l'imprenditore poi si suicida
Un imprenditore 59enne di Pordenone si suicida dopo un periodo non positivo per lui. Era stato escluso da una gara di appalto per una futilità: aveva dimenticato di inserire la fotocopia della carta di identità nei materiali necessari per l’iscrizione. Anche se questa notizia fa scalpore, rimane difficile immaginare che possa essere soltanto questo il motivo per il quale il 59enne Giovanni Scrizzi abbia deciso di togliersi la vita. Sicuramente una serie di spiegazioni stanno alla base della scelta dell’imprenditore. L’unica nota è quella legata alla sua esclusione da un appalto. A causa di un vizio di forma, un intoppo burocratico causato da una futilità, l’uomo era stato escluso dalla partecipazione a una gara di appalto.
L’imprenditore 59enne era scomparso da casa giovedì scorso. Il suo corpo senza vita è stato trovato sabato nel tardo pomeriggio di ieri a Cordenons, in provincia di Pordenone. Il cadavere è stato ritrovato all’interno della sua auto nei pressi del fiume Meduna. Quell’esclusione dall’appalto del Comune di Pordenone per la gestione del Caffè Letterario, locale che gestiva da dodici anni, lo aveva colpito profondamente.
Il locale di proprietà del Comune è da anni un punto di riferimento per le attività culturali locali. L’uomo non riusciva a darsi pace per quell’errore e si suicida poiché incapace di sopportare la perdita di un’attività a cui teneva. Ma probabilmente non è stato questo l’unico motivo alla base del tragico gesto. Un grave lutto che ha colpito la comunità locale intera.
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