Pomeriggio 5 in diretta a Napoli dove è morto Davide, il giornalista viene aggredito
Viene aggredito a Napoli il giornalista di Pomeriggio Cinque che stava raccontando la storia del ragazzo di 17 anni ucciso da un colpo di arma da fuoco
In collegamento da Napoli, un giornalista di Pomeriggio Cinque viene aggredito, in modo verbale ma anche con spintoni dai presenti. Barbara D’Urso si collega oggi con Napoli. Come saprete purtroppo una tragedia è avvenuta nelle ultime ore. Un ragazzo di 17 anni è morto, non è ancora chiara la dinamica. In queste ore però i parenti del ragazzo e non solo, hanno avuto molto da dire. Barbara D’Urso cerca di parlare con il suo giornalista che però viene interrotto appena inizia a dire che si tratterebbe di un omicidio non volontario. E in effetti appena riprende il collegamento, Carmine Martino, spiega che alcuni testimoni si sono avvicinati per raccontare che le cose sono andate in modo diverso e che non è vero che si è trattato di un colpo di arma da fuoco partito in modo accidentale.
Ecco quello che vi avevamo scritto e raccontato questa mattina: Sono ancora da chiarire le dinamiche dell’incidente avvenuto a Napoli questa notte, nel rione Traiano: i carabinieri del Nucleo Radiomobile hanno fermato uno scooter sospetto con a bordo tre persone ma il controllo è finito male e uno dei ragazzi, un giovane di 17 anni, è morto ferito da un colpo d’arma da fuoco partito accidentalmente.
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La conduttrice non riesce a ripristinare il collegamento ma spiega che è pronta ad ascoltare le parole dei parenti del 17enne o di chiunque abbia voglia di dire la sua, sempre però in modo civile.
Riprende il collegamento e parla la cugina di Davide. “Gli amici di mio cugino mi hanno raccontato le cose che sono successe. E’ iniziato un inseguimento, i carabinieri li hanno investiti, mio cugino ha cercato di scappare…E’ morto sul colpo e lo hanno portato in ospedale. Perchè è stato portato in ospedale morto? Perchè non ha lasciato il corpo a terra? Trenta persone non hanno potuto dire bugie…Lui deve soffrire come soffriamo noi. Non deve morire, deve marcire in carcere ( si riferisce al Carabinieri che ha sparato a suo cugino)”.
Il giornalista commenta con quella che è la versione dei fatti del Carabiniere. La cugina del ragazzo però commenta dicendo che un corpo vagante non può andare dritto al cuore e uccidere.
In diretta interviene anche Salvatore, uno dei ragazzi che era a bordo del motorino ( in tre senza casco e senza assicurazione). I Carabinieri hanno iniziato a inseguire i ragazzi. Fino a qui la versione dei fatti è la stessa. Il ragazzo ammette che sarebbe stato giusto fermarsi ma invece loro hanno avuto paura e sono scappati.
“Ci hanno tamponato con la loro macchina e ci hanno fatto cadere. Davide si è alzato e il Carabiniere lo ha sparato senza dire nulla, senza annunciare niente. Davide era a terra morto e i Carabinieri ridevano” queste le parole di Salvatore.
Premesso che davanti ad una morte occorre avere tutto il rispetto possibile…. però due cose emergono dall’intervista in diretta: 1) Per questo fatto la cugina ha dichiarato che esistono almeno trenta testimoni: fatto alquanto strano là dove nessuno vede e sente mai nulla quando sono i delinquenti ad ammazzare un poveraccio che si trova al posto sbagliato nel momento sbagliato. 2) Il tale era un bravissimo ragazzo che però… era senza il patentino, guidava un motorino non suo (forse rubato? non è emerso), portava indebitamente altre due persone, di cui una era un evaso dai domiciliari.
Credo che ogni commento sia superfluo. Comunque io sto con le Forze dell’Ordine.
Il Gazzettino Vesuviano del 7 dicembre raccontava un’altra storia:
“Napoli, non si fermano all’alt della polizia e sparano colpi di pistola: feriti due agenti”
Cara Sig.ra D’Urso, perchè non ha intervistato le famiglie degli agenti: mogli, madri e figli?!?
Quanto è facile fare TV falsità mostrando solo ciò che si vuole!!!
Evidentemente Le stanno più a cuore le famiglie colluse con la criminalità che quelle che faticano ogni giorno per rendere questo nostro paese migliore.
Mediaset ha istituito questo servizio per ascoltare il parere degli ascoltatori, ma essendo una novità, per ora solo in pochi vi hanno aderito alla richiesta.
Ma proprio perchè sono pochi i commenti, spero che la signora Barbara li legga e che comprenda che l’Italia NON è la Napoli, la città dove si vive borderline e di pressapochismo (un eufemismo molto, molto indulgente). Tutti siamo campanilisti, ma difendere, giustificare e dare spazio sempre chi sta dalla parte sbagliata, è deprecabile.
Non abbiamo visto intere trasmissioni, per intere settimane a sollievo delle famiglie i cui figli o mariti erano stati insultati, sputati, malmenati dalle madri, mogli, sorelle quando gli agenti arrestavano i delinquenti.
per favore riascoltate la canzone di un “grande” Giorgio Faletti” MINCHIA SIGNOR TENENTE