Roma, 43enne va a correre al parco della Marcigliana: viene aggredita dai cani randagi
A Roma, una 43enne va a correre al parco della Marcigliana. La donna viene aggredita dai cani randagi
Una donna di Roma va a correre al parco della Marcigliana e viene aggredita dai cani randagi. È stata trovata da un uomo in sella alla sua Mountain Bike. La 43enne era riversa a terra insanguinata (come dimostra la foto). I cani ancora le stavano girando intorno e solo l’intervento dell’uomo ha fatto sì che la lasciassero in pace. Come ogni mattina, la donna era andata a correre al vicino parco della Marcigliana. La zona si trova a Roma e a intorno le sette e mezzo di mattina non è molto frequentata. Un branco di cani randagi le è saltato addosso. La 43enne è stata aggredita ed è rimasta per circa mezz’ora in balia degli animali.
La donna, impaurita, non ha nemmeno provato a difendersi. Ecco le sue parole: “Mentre correvo sono sbucati tre cani arrabbiati e mi hanno aggredita: Sono stata azzannata ovunque, gambe e braccia comprese. Non passava nessuno e non riuscivo ad alzarmi.” Aveva inizialmente provato a divincolarsi da loro e si è trascinata per 50 metri, poi non ha resistito più e si è lasciata andare a terra. La 43enne ha perso anche una scarpa, che è stata ritrovata da chi ha scoperto la vittima poco prima di vedere i cani che ancora la stavano azzannando. La donna ora si trova ricoverata al Sant’Andrea di Roma, in codice giallo.
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Alessandro Rosati, l’uomo con la Mountain Bike, ha preso un bastone e ha allontanato i cani, poi l’ha coperta con una maglia e ha chiamato i soccorsi. Gli animali del parco naturale della Marcigliana non erano mai stati pericolosi, ma pare che il più arrabbiato avesse trovato una carcassa di cinghiale (o forse l’ha ucciso lui stesso) e ciò lo avrebbe reso aggressivo. Dunque, una donna va a correre al parco e viene aggredita dai cani randagi. Per fortuna, è stata soccorsa in tempo. Anche se ci vorrà del tempo prima che le sue ferite guariscano.
Io transitai a piedi in quello stesso tratto di strada poco tempo prima: mentre stavo per arrivare dinnanzi alla villa privata, luogo dell’aggressione alla donna, vidi un cane accovacciato al lato della strada che vedendomi balzò in piedi furente e mi obbligò ad indietreggiare onde evitare il peggio. Un’altra volta, sempre nello stesso posto, mentre stavo transitando davanti a quella villa spuntò fuori da un terreno privato un altro cane di grossa taglia, e anche lì dovetti battere in ritirata alla svelta.
Quelle sono strade brecciate cosiddette interpoderali, cioè private non aperte al pubblico. Provenendo dal versante romano di Via di Tor San Giovanni, dove finisce l’asfalto cè un cancello che blocca il transito delle auto. Di lato al cancello c’era affisso un cartello che avvisava di trovarsi di fronte ad aree private e del pericolo di incrociare animali liberi, e chi decideva di proseguire a piedi lo faceva a proprio rischio e pericolo con norme del codice civile e penale alle quali sarebbe incorso in caso di incidente. Poi quel cartello inequivocabile qualcuno l’ha fatto sparire…