Federica Mangiapelo morta per annegamento, la nuova triste verità dalla perizia
Le ultime notizie sulla morte di Federica Mangiapelo: la ragazza sarebbe stata trascinata nel lago e annegata in acqua. Ecco la nuova perizia
Doveva essere una serata di festa. E’ finita nelle acque gelide del Lago di Bracciano. Federica lì da sola, dopo. Ma all’inizio con lei c’era qualcuno e questo qualcuno secondo l’ultima perizia voluta fortemente anche dalla famiglia della ragazza, l’ha annegata dopo averla trascinata con forza in acqua. Federica Mangiapelo non è morta a causa della miocardite, che forse è arrivata in un secondo momento, mentre stava annegando. Federica ha litigato con qualcuno quella notte dell’1 novembre, come racconta anche una super testimone che si era fermata poco distante dal luogo del ritrovamento del cadavere della ragazza. Ha sentito la voce di un ragazzo e anche quella di una ragazza, stavano litigando. Chi c’era con Federica? Tutti gli indizi portano verso Marco, quello che era il suo ragazzo. In questi due anni se ne sono dette e scritte davvero tante anche a causa dell’atteggiamento di lui che ha sempre negato ogni responsabilità scagliandosi contro la famiglia di Federica fino ad arrivare anche a minacciare tramite Facebook il padre della sedicenne. LEGGI QUI PER APPROFONDIRE
Dal Messaggero: “Trascinata fin dentro il lago e poi morta per annegamento, a dirlo è la nuova perizia depositata mercoledì scorso al tribunale di Civitavecchia. A causare la morte di Federica Mangiapelo, la sedicenne trovata senza vita sulle rive del lago di Bracciano il primo novembre del 2012, non sarebbe stata la miocardite, ma il soffocamento causato dall’acqua del lago.”
Del resto in questi due anni di cose che non andavano bene e che lasciavano con tanti dubbi ne erano emerse tante. Dal racconto di Marco, unico indagato per l’omicidio della ragazza che aveva diversi punti scuri. Primo su tutti il suo rientro a casa. Aveva dato una indicazione di orario, confermato anche dalla madre, mentre era stato poi ripreso più di un’ora dopo dalle telecamere di una stazione di servizio; un alibi che veniva quindi meno per l’ora della morte della ragazza. E poi ancora quelle scarpe consegnate alle forze dell’ordine, diverse da quelle che tutti gli avevano visto indossare quella sera. Il cellulare pieno di acqua lasciato smontato ad asciugare sulla finestra, particolare che non passa inosservato agli agenti che si recano a casa sua quella mattina. I vestiti da lavare, con il biglietto alla mamma per farlo con la massima urgenza. Tutti indizi che non fanno di lui il colpevole, è vero, ma allora dovrebbe raccontare cosa è davvero successo quella notte.
Il corpo di Federica come purtroppo accade in questi casi ha parlato: le abrasioni trovate sulla fronte della ragazza sarebbero state causate da sfregamento, non dalle ore passate riversa con il volto sulla sabbia, dentro l’acqua, prima del rinvenimento del corpo; di conseguenza è possibile pensare che la ragazza sia stata trascinata fin dentro l’acqua. Per il perito, inoltre, anche la ferita sul collo non sarebbe una piaga da decubito (come ipotizzato dal primo perito, Moriani), ma deriverebbe da un attrito avvenuto, resta da capire, prima o dopo la morte di Federica. Probabilmente il segno lasciato da una collanina. E poi ancora il suo cappotto sollevato, come se qualcuno glielo stesse togliendo.
Si ricomincia tutto il 18 settembre quando i legali della famiglia Mangiapelo porteranno in aula le nuove prove e le nuove perizie.