La piccola Kicca violentata prima di morire, chi è l’orco di Caivano?
La storia della piccola Fortuna Loffredo non lascia indifferenti. Che cosa le è successo? Chi le ha tolto la vita? La bambina di Caivano prima di morire aveva subito violenze sessuali
Una scarpetta che non c’è più. Un angelo volato via. La piccola Kicca e il ricordo del suo sorriso nelle foto che la sua mamma conserva con amore, nei vestitini colorati ancora appesi nell’armadio, nell’affetto che tutti hanno provato nel sentire la sua storia. E’ caduta dal palazzo, da un balcone o da una finestra. Ci avevano detto così, noi avevamo scritto così. Un drammatico incidente? Questo è sembrato per molto tempo ma la famiglia di Fortuna Loffredo ha cercato la verità. E a parlare ancora una volta è stato un cadavere, il cadavere di una bambina innocente. Ci sono tracce di violenza sessuale sul suo corpicino, qualcuno ha abusato della piccola. Una coincidenza poi che la bambina sia volata già dal sesto piano? Sembrerebbe davvero di no.
La piccola sta giocando in casa come fa sempre con i suoi fratellini e chiede alla mamma di uscire per andare dalla sua amichetta. Per una strana coincidenza nello stesso palazzo qualche tempo prima è morto un altro bambino, il piccolo Antonio, anche lui è caduto dal balcone, anche la sua una morte molto strana. Ed è proprio dalla famiglia del piccolo che Kicca vuole andare a giocare. La mamma la manda senza pensarci, lo fa sempre e conosce la strada che deve percorrere. Non avrebbe mai pensato che quella sarebbe stata l’ultima volta che avrebbe sorriso a sua figlia.
Nessuno ha visto la bimba cadere, nessuna traccia di sangue sul suolo, una scarpetta che non c’è più. Ecco cosa succede il maledetto 24 giugno a Caivano. Nessuno ha sentito il tonfo, nessuno ha visto la bambina cadere. Troppe cose strane per chi indaga e per la famiglia della piccola. E così le indagini vanno avanti e si scopre che la bambina aveva subito violenza. C’è un mostro nella palazzina di Caivano? Un mostro che abusa di bambini, un pedofilo che poi uccide le sue piccole vittime e come trofeo si porta via una scarpetta? Già perchè sia nel caso di Antonio che ne caso di Fortuna, solo una scarpetta è stata ritrovata accanto al cadavere.
Adesso ancora una volta la speranza è nel dna. Il corpicino della piccola, i suoi vestiti potrebbero aiutare chi indaga a capire chi le ha fatto del male, chi le ha tolto la sua innocenza, chi ha spezzato la sua vita. E chissà che grazie alla piccola non si scopra anche cosa sia successo all’altro bambino volato via.
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