Il caso Yara Gambirasio e la vendetta contro suo padre: spunta un supertestimone
Chi ha ucciso Yara Gambirasio? Spunta nuovamente la pista che parla della vendetta contro suo padre e c'è un supertestimone che spiega cosa possa essere successo, ecco le ultime notizie sul caso
Prende piede nuovamente la pista che porta lontano da Bergamo, in qualche modo. Le ultime notizie sul caso Yara Gambirasio ci svelano che spunta ora un supertestimone che avrebbe rilasciato delle dichiarazioni importanti e pesanti. Yara sarebbe stata uccisa per una vendetta contro suo padre. Ed ecco quindi che rispunta in qualche modo la pista di cui aveva parlato lo scrittore Roberto Saviano secondo il quale il padre di Yara sarebbe stato punito con l’omicidio di sua figlia per aver testimoniato in un processo contro uomini di camorra. Precisamente di questa pista si parlerebbe nel libro di Saviano, alcuni passaggi del suo ultimo libro «Zero zero zero» riguardanti Pasquale Claudio Locatelli, i figli Massimiliano e Patrizio e l’azienda Lopav di Ponte San Pietro che Patrizio aveva amministrato prima che finisse in fallimento, porterebbero al caso Gambirasio. Saviano nella sua pubblicazione sostiene che Fulvio Gambirasio avrebbe testimoniato in un processo a Napoli contro Pasquale Claudio Locatelli. Sembra però che il padre della piccola Yara abbia detto di non avere nulla a che fare con questa vicenda. La domanda adesso sorge spontanea: nelle sue lunghe letture Bossetti aveva anche letto gli articoli che riguardavo la pista Saviano oppure sono stati i suoi avvocati a suggerire questa valida, forse, alternativa? Non lo sappiamo ma nelle varie stranezze di questa storia ecco che arriva un supertestimone che avrebbe parlato di questa possibilità.
BOSSETTI IN CARCERE: YARA UCCISA PER VENDETTA CONTRO SUO PADRE FULVIO
CHI VOLEVA VENDICARSI DI FULVIO? E’ POSSIBILE CHE YARA SIA STATA UCCISA PER QUESTO MOTIVO?
Agron Xhanaj, legale dell’Associazione «Vite Sospese» è la prima a parlare delle dichiarazioni di questo supertestimone. “Si tratta di sommarie informazioni rilasciate da una persona del vicentino che riferisce di circostanze apprese ad una settimana di distanza dalla scomparsa di Yara – continua il legale – informazioni che coincidono con la motivazione della vendetta che l’indagato Bossetti ha fornito al Pubblico Ministero“. La testimonianza quindi risalirebbe al novembre 2010 e non sarebbe recente ma sarebbe tornata alla ribalta dopo le parole dette in carcere dal muratore di Mapello.
Ha continuato l’avvocato: “La riservatezza non mi consente di rivelare altro, neppure se si tratta di un uomo o di una donna – ha aggiunto il legale – Posso solo dire che nei giorni successivi alla scomparsa di Yara questa persona era nella zona, non per motivi di lavoro, e che è venuta a conoscenza di circostanze avvalorate anche da altre persone”. A quanto pare questa persona avrebbe aggiunto poi altri particolari dopo aver sentito che anche Bossetti dal carcere aveva parlato di questa eventualità.