Caso Yara, Bossetti: tutte le prove che dimostrerebbero la sua colpevolezza
E' davvero Massimo Giuseppe Bossetti l'assassino di Yara Gambirasio? Ecco tutti i possibili indizi che potrebbero dimostrare la sua colpevolezza. Le ultime notizie
A oggi è il presunto assassino. A oggi Massimo Giuseppe Bossetti è solo un sospettato. Sarà innocente fino a quando i tre gradi di giudizio in Italia non stabiliranno se è stato lui oppure no a uccidere Yara Gambirasio, la tredicenne di Brembate ritrovata a tre mesi della sua scomparsa senza vita nel campo di Chignolo. Mentre la giustizia fa il suo corso e mentre le indagini proseguono c’è anche di contorno il lavoro dei giornalisti che cercano di carpire indiscrezioni che si mescolano bene ai dati reali, quelli forniti dalla procura. E così tra una smentita e l’altra si cerca di comporre un puzzle, un puzzle fatto con i pezzi che potrebbero dimostrare la colpevolezza di un uomo ritenuto da tutti uno come tanti ma che forse nascondeva bene il suo essere diverso.
PARLA L’ESTETISTA DI BOSSETTI: NEL CENTRO ESTETICO DUE VOLTE ALLA SETTIMANA
Non che ci sia nulla di male a frequentare un centro estetico per farsi delle docce solari. I sospetti iniziano a esserci quando tua moglie dice di non sapere nulla di queste sedute di bellezza e quando anche tu, sotto accusa non ti ricordi di questi continui viaggi a Brembate. Le coincidenze vogliono poi che il centro estetico si trovasse ai tempi a pochi metri dalla casa di Yara.
LE NUOVE PROVE SUI COMPUTER DI BOSSETTI E LE INTERCETTAZIONI
Le celle telefoniche che agganciano le stesse di Yara nel giorno della scomparsa, un cellulare quindi che fa lo stesso percorso della tredicenne e che poi si spegne per ben 14 ore. Bossetti lo spiega: in quel periodo era rotta la batteria e per ricaricare si doveva tenere spento. I computer di Bossetti dimostrerebbero che l’uomo cercava notizie sulla morte di Yara ma lui lo aveva detto dall’inizio, era appassionato ed è appassionato di cronaca nera. La chiamata a mamma Ester il giorno del ritrovamento del corpo di Yara: lui era tra la folla di curiosi. Ma cosa voleva dire a mamma Ester?
LA MOGLIE DI BOSSETTI PARLA DEL CAMPO DI CHIGNOLO
Con chi è andata la signora Comi a Chignolo? Prima avrebbe detto che suo marito non c’era mai stato e che quindi non sapeva la strada e che si erano persi arrivando li per caso. Avrebbe poi detto che suo marito non c’è mai andato. E allora con chi è andata lei sul posto?
I PELI SUL CORPO DI YARA- LEGGI QUI L’INTERVISTA ALL’ESPERTO
Ci sono davvero dei resti di peli o capelli che potrebbero appartenere a Bossetti sul corpo della piccola Yara? Mentre la procura di Bergamo smentisce su Canale 5 va in onda un’intervista a un consulente della procura che spiega i dettagli di queste prove.
LA DOPPIA VITA DEL FIGLIO DI GUERINONI
Mentre mamma Ester continua a dire che la scienza si sbaglia a che i suoi figli sono figli di suo marito Giovanni, le indagini vanno avanti e si scopre una vita diversa da quella che tutti raccontavano per l’operaio di Mapello. All’inizio vi abbiamo parlato di un uomo casa e chiesa ma in realtà il Bossetti usciva la sera per andare a ballare anche senza sua moglie, aveva un altro gruppo di amici e spesso si assentava al lavoro. Tutte cose che non fanno di una persona un assassino ma che lette con altri indizi del caso potrebbero come detto in precedenza dare vita a un puzzle.
IL MISTERO DEL FURGONCINO BIANCO
La sera della scomparsa di Yara sono in tanti a parlare di un furgoncino bianco, una donna ricorda bene di aver sentito delle urla provenire proprio da un mezzo simile. Bossetti ha un altro tipo di mezzo ma bisogna dire anche che poteva avere in dotazione un furgoncino bianco, non di sua proprietà che magari avrebbe potuto usare, si trattava di un mezzo che appartiene ancora oggi a suo fratello.
Tutti indizi e prove che non fanno di Bossetti un colpevole. Spetterà a chi indaga metterli insieme per capire chi e perchè ha ucciso Yara.
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