Ciro Esposito è clinicamente morto, non ce l’ha fatta il tifoso ferito allo Stadio Olimpico
Ciro Esposito è clinicamente morto, il tifoso napoletano ferito il 3 maggio fuori dallo Stadio Olimpico durante gli scontri di Coppa Italia è in coma irreversibile
Abbiamo assistito in tanti dalla tv a quegli attimi drammatici in cui giungeva la notizia che fuori dallo Stadio Olimpico un tifoso partenopeo era stato gravemente ferito da colpi di arma da fuoco. Ciro Esposito ha lottato per lunghe settimana ma alla fine la morte ha vinto e adesso quella partita di Coppa Italia diventa un vero incubo. Ciro Esposito stava meglio, sembrava che nonostante tutte le difficoltà del caso la situazione fosse sotto controllo, invece nelle ultime ore è precipitata e un problema all’intestino e una infezione ad un polmone avevano già tolto le speranze ai suoi familiari.
Alle 13.30 padre Mariano, cappellano del Cristo Re, ha dato l’estrema unzione a Ciro. Sua madre non l’ha lasciato un attimo, è stata con lui fino all’ultimo debole respiro, mentre la fidanzata, Simona, non aveva più lacrime da versare e suo padre continuava a fumare una sigaretta dietro l’altra con lo sgaurdo perso nel vuoto.
Da questa mattina le notizie che giungevano dal policlinico romano Agostino Gemelli erano drammatiche, si è aggravato nelle ultime ore, ma già ieri c’erano state delle gravi complicazioni respiratorie.
Il tifoso romanista che ha sparato è adesso colpevole di omicidio.
Una serie di interventi delicatissimi dal 3 maggio in poi non sono serviti a salvare Ciro Esposito.
Adesso è il momento del dolore ma anche dello sfogo. I tifosi del Napoli saputa la notizia si stanno recando sotto casa di Ciro.
LEGGI ANCHE: MATERA, BAMBINI MALTRATTATI DALLA MAESTRA, COSTRETTI A FARSI LA PIPI’ ADDOSSO
Aggiornamento– Ciro Esposito, 24 anni, è cosciente ma sedato farmacologicamente. Lo comunica il professor Massimo Antonelli, direttore del Centro di Rianimazione del Policlinico Gemelli di Roma, dove uil giovane è ricoverato. “Le condizioni si sono ulteriormente aggravate nelle ultime 36 ore e i supporti vitali non riescono a tenere sotto controllo la funzionalità degli organi”, si legge nel bollettino.