Attualità Italiana 24 Giugno 2014

Bimbo investito a Ravenna, è caccia all’auto pirata che l’ha ucciso

Continuano senza sosta le ricerche della Mercedes che ha investito e ucciso il bimbo di tre anni a Ravenna: la madre lancia appello per cercare testimoni dell'incidente

Continuano senza sosta in tutta la provincia di Ravenna, e non solo, le ricerche dell’auto pirata, una Mercedes scura probabilmente con targa straniera, che domenica scorsa a Ponte Nuovo ha travolto, trascinato per circa 80 metri sull’asfalto e ucciso Gionatan La Sorsa, il bimbo di appena tre anni che stava attraversando sulle strisce pedonali con sua madre sotto la casa in cui vivevano.

AUTO PIRATA INVESTE BIMBO DI TRE ANNI A RAVENNA

Quest’ultima ha postato su facebook l’appello per la ricerca di testimoni che si trovavano in quel tragico momento sulla via Romea: qualsiasi informazione potrebbe essere infatti utile per trovare l’autista, scappato subito dopo l’incidente. Il link dell’Emergenza24 per la ricerca di testimoni campeggia infatti sulla bacheca Facebook di Fabiola insieme ad una foto del piccolo e alla scritta piena di dolore “non può essere successo”. Tanti i commenti e i messaggi di sostegno per la giovane mamma.

Ai microfoni dei giornalisti accorsi sul posto si è sfogato anche il nonno di Gionatan, che ha cercato di dare un aprima ricostruzione dell’incidente: “Da quello che ha visto il papà era un uomo, un ragazzo, credo da solo ma non sono molto sicuro. Credo che mio figlio gli abbia anche lanciato qualcosa sul vetro della macchina che l’ha colpito, ma lui è andato via lo stesso dopo che ha visto che aveva investito il bambino, è scappato via uguale. Si è fermato un più avanti. Sicuramente ha capito che aveva investito il bambino”. Ma oltre alla rabbia, più che comprensibile, nelle sue parole c’è anche spazio per la comprensione: “Il responsabile si faccia avanti, siamo disposti a perdonare. Sono cose che possono accadere”. La gente del posto è sconvolta ma la notizia ha ovviamente colpito l’opinione pubblica di tutto il Paese. Si spera che l’automobilista possa trovare il coraggio di costituirsi consegnandosi alla giustizia e ponendo fine alle ricerche.

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