L’alibi di Giuseppe Bossetti non regge, Yara ha mandato dei messaggi dalla sua macchina?
Yara si fidava del suo assassino? L'alibi di Giuseppe Bossetti inizia a vacillare: ha davvero detto la verità? E' stato lui a ingannare e poi uccidere Yara?
Le ultime notizie relative all’arresto di Giuseppe Bossetti e al caso Yara Gambirasio ci raccontano di come l’alibi dell’uomo potrebbe vacillare. Giuseppe Bossetti, presunto assassino di Yara, ha detto che potrebbero averlo visto diverse volte nel percorso che faceva la piccola, per ovvi motivi. Il primo riguardava la sua frequentazione con il fratello, Fabio, il secondo riguardava motivi legati al suo lavoro. Passava da Brembate infatti per andare dal suo commercialista. Non finisce qui, Bossetti spiega anche del perchè si ricordi in modo dettagliato quello che successe il 26 novembre; intanto però i tabulati telefonici fanno pensare che Yara abbia mandato il suo ultimo sms proprio mentre era in compagnia di quell’uomo, la cella infatti si aggancia a quella di Mapello, molto lontana dal percorso che la tredicenne avrebbe dovuto fare per tornare a casa. Ma torniamo all’alibi di Bossetti.
IL RACCONTO DEL FRATELLINO DI YARA: QUALCUNO LA SPIAVA
Perchè è stato più volte visto a Brembate e in particolare nei pressi della palestra frequentata da Yara? Bossetti si difende dicendo che ci andava spesso essendo sulla strada per dirigersi da suo fratello; l’uomo però dice che lui e Giuseppe si vedevano di rado, una volta al mese. La seconda motivazione è legata al commercialista il quale però smonta tutto: anche in questo caso le visite potevano essere, due o tre al massimo in occasione della fatturazione della piccola ditta edile.
Perchè Bossetti ricorda con precisione quello che ha fatto il 26 novembre del 2010? L’uomo racconta che si ricorda tutto molto bene perchè quella sera aveva notato intorno alla palestra diverse antenne paraboliche e mezzi televisivi. Bosetti però sbaglia perchè il padre di Yara ne comunica la scomparsa solo la mattina del 27 novembre e le televisioni nazionali iniziano ad arrivare a Brembrate nei giorni successivi a quella data.
LA MOGLIE NON GLI FORNISCE UN ALIBI
Una cosa che desta molti dubbi però è il fatto che Yara abbia mandato un sms probabilmente dalla macchina dell’uomo che l’ha rapita. Lo conosceva? Perchè si è fidata di questa persona? Bossetti ha ingannato Yara dicendole magari che lo aveva mandato il padre a prenderla? E perchè Yara non indossa i guanti ma li ha ancora nelle tasche del suo cappotto?
Sono davvero tanti i dubbi mentre Bossetti dal carcere continua a dirsi innocente.
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3 responses to “L’alibi di Giuseppe Bossetti non regge, Yara ha mandato dei messaggi dalla sua macchina?”
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Francamente di questa storia di Yara non se ne può più! La gente oramai vuole sentire parlare d’altro. Basta! Il presunto responsabile dell’omicidio è stato trovato, ora basta davvero! La madre di Yara, comunque, ha anche le sue colpe, perchè non si lascia da sola una tridicenne tornare a casa di sera quando sapeva che Yara si sentiva perseguitata dall’uomo cicciotello e con il pizzetto In questa storia così intricata, è bene che ognuno si assuma le proprie responsabilità. Adesso anche un film? Basta, per cortesia!
Cominciando con il cantiere dove lavorava Bosetti, per molto tempo il medesimo, la casa è la stessa, il transito del suo furgone nel mese dell’omicidio, prima e dopo il fattaccio, il traffico telefonicco, tutti particolari che sono cambiati subito dopo l’omicidio; perche? dare risposte a questi cambi repentivi e trovamo la soluzioni, importanti sono le le lampade abbrozanti, per un muratore, forse normale per un impiegato di banca, ma non per una persona che lavora all’aperto, senza mensionare il comercialista, che si puo controllare anche dopo svariati anni, per il motivo, di date e versamenti precisi, tutti requisiti per le fatturazioni e molti altri, tipo il A.D.N.
Ricostruire una lunga storia falsa è praticamente impossibile, un particolare podrebbe risultare utile, ma come puoi giustificare tutto il resto.