Rimborsi 730: chi supera i 4 mila euro soggetto a controlli
Novità spiacevole per chi supera i 4 mila euro di rimborsi nel 730: da quest'anno l'accredito non avverrà in maniera automatica ma sarà soggetto a previo controllo da parte dell'Agenzia delle Entrate
Caos nei rimborsi 730: sono molti i contribuenti che hanno preferito questa forma di dichiarazione al Modello Unico proprio per la possibilità di poter ottenere in maniera più veloce e diretta eventuali crediti. Ma da quest’anno la situazione si complica, almeno per chi ha superato la soglia di 4 mila euro per detrazioni 730 di figli a carico o crediti di imposta relativi ad anni precedenti. In queste ipotesi infatti il rimborso non sarà più effettuato in maniera diretta ma sottoposto a previo controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate.
RIMBORSI 730, QUANDO NON SONO AUTOMATICI
Questo rischia ovviamente di allungare i tempi. Il Fisco ha promesso che i rimborsi che risulteranno regolari avverranno comunque entro massimo sei mesi ma tra i contribuenti, soprattutto quelli che avevano optato per il 730 proprio per questo motivo, è già malcontento. In molti infatti contavano sulla cifra del rimborso per le vacanze estive. Secondo i calcoli dell’Agenzia delle Entrate comunque, i contribuenti interessati ai controlli, ovvero quelli che superano i 4 mila euro di rimborsi, non dovrebbero essere più di cento mila. La media dei rimborsi da 730 infatti è di 750 euro. Arrivare alla cifra dalla quale poi scattano i controlli non è quindi facile. La ratio della norma che ha tagliato i rimborsi diretti di importi maggiori o uguali a quattro mila euro nasce dalla necessità di porre un freno alla false dichiarazioni riguardo figli a carico o eccedenze dichiarate ai Caf.
DISOCCUPATI CON FIGLI A CARICO
Questi ultimi, non apponendo il cd “visto pesante” sul 730, scaricano ogni responsabilità su quanto dichiarato dai contribuenti. Ad incrementare ulteriormente il caos concorre la poca chiarezza del testo (commi 586 e 587 art 1 Legge di Stabilità 2014) almeno ad una prima lettura. Per questo motivo sono stati necessari alcuni chiarimenti da parte dell’Agenzia delle Entrate, sopraggiunti tramite apposita risoluzione 57/E del 30 maggio scorso.
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