Elena Ceste, si cerca il corpo a Govone con una sensitiva
La scomparsa di Elena Ceste: si cerca in un pozzo con l'aiuto di una sensitiva. Ecco le ultime notizie da Govone
Le ultime notizie sulla scomparsa di Elena Ceste arrivano da Govone: in questo momento i Carabinieri starebbero cercando il suo corpo con l’aiuto di una sensitiva. Sono queste le indiscrezioni che trapelano dalle indagini e che arrivano dalla provincia di Asti. La mamma di Costiogliole manca da casa da ormai più di due mesi. Sembra sempre più evidente che la donna in presa a una crisi possa aver deciso di togliersi la vita. Secondo le tante testimonianze raccolte infatti in queste settimane pare che Elena avesse paura di qualcuno o di qualcosa anche se non è ancora ben chiaro di cosa si tratti. Arriva anche per il suo caso, come per quello di Roberta Ragusa la sensitiva che dice che il corpo di Elena si troverebbe in acqua, probabilmente in un pozzo. Per questo si cercherebbe a Govone.
Giungono però altre indiscrezioni: sembra che i Carabinieri avessero già cercato nel pozzo e che non avessero trovato nulla anche prima delle segnalazioni della sensitiva. Le ricerche sarebbero poi state effettuate nuovamente nelle ore passate ma ancora una volta gli esiti sarebbero stati negativi.
Intanto continuano ad arrivare tante testimonianze che ci fanno vedere Elena sotto un’altra luce. Non era solo una brava moglie sempre dedita ai suoi figli e a suo marito. Aveva infatti anche un’altra vita parallela, quella in cui era amica di diversi uomini. Amicizie che probabilmente non erano altro che un modo per evadere alla routine di tutti i giorni, ma che erano qualcosa di “proibito”. E proprio gli amici di Elena continuano a raccontare della sua ossessione: a ottobre un uomo tornato dal passato la stava minacciando. Ma esiste davvero questo suo vecchio compagno di scuola? Oppure si tratta solo di una fobia della donna?
Domande alle quali gli investigatori dovranno trovare delle risposte anche perchè possono avere a disposizione i tabulati telefonici di Elena per capire magari se davvero qualcuno la stava minacciando con telefonate e messaggi molesti.