Roma, bambina muore per un piccolo intervento all’orecchio
Doveva essere un intervento di routine e invece la piccola Giovanna, 10 anni, è morta a Roma presso la clinica Villa Mafalda, la stessa al centro dello scandalo per la morte di Alberto Bevilacqua
Un nuovo terribile caso di malasanità che ha come vittima una bambina: la piccola Giovanna aveva solo 10 anni ed è morta a Roma dopo essere stata ricoverata nella clinica privata Villa Mafalda per un intervento all’orecchio.
Non doveva essere un’operazione eccessivamente complicata (la ricostruzione della membrana timpanica lesionata per via di alcune pregresse infiammazioni) ma evidentemente le cose non sono andate come previsto. I medici hanno tentato di riportarla in vita per due ore ma alla fine si sono dovuti arrendere e constatare il decesso. E’ avvenuto ieri: purtroppo non è stato l’unico caso mortale di malasanità in Italia di questo fine settimana. E si riapre la polemica. I genitori della piccola sono disperati e parlano di un intervento di routine. Per ottenere chiarezza sulle cause di questa morte assurda il padre ha presentato denuncia ai carabinieri. Nel frattempo la casa di cura ha dichiarato di essere «affranta» per la morte della piccola e in una nota ha espresso «la sua indiscutibile fiducia nell’operato dei medici», che hanno «lottato a lungo per salvare la vita della bambina». In ogni caso saranno le indagini della procura di Roma a fare chiarezza sulle dinamiche dell’intervento fatale per la piccola. E’ stata aperta un’inchiesta per omicidio colposo: i carabinieri stanno ispezionando documenti e cartelle cliniche sequestrate in cerca di prove. Determinante per fare luce su quanto accaduto e sulle cause della morte sarà l’autopsia che dovrebbe essere effettuata al più tardi domani presso l’istituto di medicina legale del Verano. La clinica ha tenuto a precisare che le indagini non mettono in dubbio la professionalità della struttura, peraltro già finita nel vortice delle polemiche lo scorso settembre per la morte dello scrittore Alberto Bevilacqua: quattro medici furono allora iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo