Attualità Italiana

Salento, sette arresti per usura: c’è anche direttore di banca

Sette uomini sono stati fermati in Salento con l'accusa di usura ma la cosa che più sorprende è che un di loro era direttore di banca. Tra le vittime del giro di affari molti piccoli imprenditori locali

C’è anche un direttore di banca tra i sette uomini arrestati in Salento per usura: il blitz dell’operazione ribattezzata “Aequanius” (dal nome gentilizio del toponimo di Guagnano, che significa anche “guadagno”) è partito nella notte.

Sembra che dietro a questa organizzazione ci fosse un giro di affari fatto di prestiti di denaro in cambio di interessi altissimi. Dei sette uomini fermati cinque sono agli arresti domiciliari e due in carcere. Su di loro pesano capi di accusa molto gravi: usura, estorsione e attività finanziaria abusiva. Per due degli arrestati c’è anche l’aggravante di metodo mafioso (ex art 416 bis) per essersi rivolti ad individui criminali, ritenuti vicini agli ambienti della Scu per minacciare uno dei debitori.

L’attività illecita copriva la zona del Salento settentrionale fino appunto a Guagnano. Ma l’aspetto forse più inquietante della vicenda è che in manette è finito un direttore di banca: lui stesso, in concorso con i complici, avrebbe fornito somme di denaro in prestito dietro il corrispettivo di interessi illeciti. Pare che l’uomo accettasse regalie di diverso tipo per ritardare le scadenze dei pagamenti dovuti alla banca. Le indagini erano partite circa due anni fa, in seguito alla denuncia di un piccolo imprenditore locale finito nel giro. Le vittime preferite dagli usurai erano infatti piccoli e medi imprenditori con difficoltà ad accadere al credito per via ordinaria e per il direttore di banca certamente era facile, per via del lavoro, entrare in contatto con queste persone in difficoltà. Purtroppo questo caso non è  isolato: la piaga del cd credito “a strozzo” è ancora molto diffusa soprattutto nel Meridione. Per fortuna, proprio come avvenuto in questo caso, prima o poi qualcuno trova il coraggio di parlare e permette così alle forze dell’ordine di calare il telo su questi giri illeciti che sfruttano le difficoltà economiche dei piccoli imprenditori. Ma spesso le vittime tacciono per paura diventano così anche complici omertosi.



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