Taranto, bimbo si finse morto per salvarsi dall’agguato mafioso
Durante l'agguato mafioso avvenuto a Taranto pochi giorni fa, il bimbo sopravvissuto si finse morto per salvarsi
Durante l’agguato mafioso di Taranto, il bimbo sopravvissuto si finse morto per salvarsi. Questa l’incredibile confessione del piccolo: “Ho fatto finta di essere morto“. Così, il bimbo di 6 anni, scampato alla strage di Taranto, ha raccontato alla zia come è riuscito a sfuggire ai killer. Assassini che invece hanno ammazzato il compagno della madre, Cosimo Orlando, di 43 anni, Carla Maria Fornari, 30 anni e il loro piccolo fratello, Domenico, di 2 anni e mezzo. Orlando, detenuto in semilibertà, potrebbe essere stato punito per aver commesso un errore. Il bimbo che si finse morto per salvarsi dall’agguato mafioso, è riuscito a sopravvivere insieme al fratello di 7 anni. Entrambi, finita la strage, pensavano che la madre fosse svenuta e hanno chiesto del loro terzo fratello: il piccolo Domenico. I sicari hanno sparato ben 13 colpi di pistola e hanno mirato all’autista, ma non si sono intimoriti nemmeno davanti alla donna e ai bambini. Potrebbe essersi trattato della vendetta nei confronti di Orlando, che stava ancora scontando una condanna per un duplice omicidio del 1998, oppure di una punizione del clan rivale per aver tentato di riprendere il controllo dei traffici di droga nella semilibertà concessagli da pochi mesi. In ultima ipotesi, si segue anche la pista che porta alla compagna di Orlando. Infatti, grazie alla sua testimonianza gli assassini di suo marito, Domenico Petruzzelli, sono stati condannati all’ergastolo in primo grado. Insomma, l’agguato mafioso di Taranto è ancora un mistero tutto da chiarire. Ciò che risulta chiaro è che il bimbo di 6 anni è riuscito a salvarsi insieme al fratello di un anno più grande poiché si finse morto.