Baby squillo, il marito della Mussolini ammette di aver fatto sesso con una di loro
Mauro Floriani, marito di Alessandra Mussolini, ammette di aver fatto sesso in due occasioni con una delle baby squillo. Ha affermato però di non essere a conoscenza della minore età della ragazzina
La vicenda delle baby squillo dei Parioli ha travolto ben 40 persone, i cui nomi sono ancora top secret. Chi invece ci ha già rimesso la faccia è Mauro Floriani, ex capitano della Guardia di Finanza, manager Trenitalia, e marito di Alessandra Mussolini.
L’ammissione – Nell’interrogatorio, spontaneamente richiesto, sembra che Floriani abbia ammesso davanti al procuratore aggiunto Maria Monteleone e al sostituto Cristiana Macchiusi, di avere avuto due rapporti con una delle due ragazzine (15 anni all’epoca dei fatti) , sostenendo però di non essere a conoscenza della sua minore età. Dichiarazioni che tuttavia non hanno convinto gli inquirenti che hanno continuato a cercare tra i tabulati, nelle intercettazioni, nelle dichiarazioni delle due adolescenti la prova che i clienti, e tra questi Floriani, fossero, invece, consapevoli di avere di fronte solo delle ragazzine. Spetta quindi agli indagati e ai loro legali dimostrare che erano all’oscuro della minore età delle ragazzine.
La solidarietà – “Cosa posso dire? Sono distrutta”. Alessandra Mussolini avrebbe cacciato di casa da più di una settimana suo marito. Niente più politica o polemiche, per il momento: “Devo pensare ai miei figli, devo proteggerli” ha dichiarato la senatrice. Molti i messaggi di solidarietà per lei: “È davvero indecente il trattamento che riceve Alessandra Mussolini per quello che è attribuito al marito”, scrive il leader della Destra Francesco Storace. “I giornali la lascino in pace” ha dichiarato invece il Garante della Privacy che ha invitato, sia pur nel legittimo esercizio del diritto-dovere di cronaca, a non “ledere la riservatezza e la dignità dei familiari dell’indagato, specie se minori”.
Gli altri indagati – La lista è lunga e ancora una ventina sono le persone da identificare. Nei tabulati telefonici elaborati dai carabinieri del nucleo investigativo, spuntano inoltre utenze riconducibili ad aziende importanti come la Kpmg, società di consulenza, che ha sede ai Parioli; la Ernst&Young; l’International Fund for Agricoltural Development, agenzia dell’Onu, e persino il comune di Casale Monferrato. Intanto – informano diverse fonti stampa – continuano le indagini anche per quanto riguarda l’ipotesi dei ricatti, sia ai clienti che alle prostitute. Gli inquirenti fanno poi sapere che un video è stato trovato nei file cancellati del computer di Mirko Ieni, uno degli sfruttatori, un filmato che sarebbe stato girato con un telefonino all’insaputa delle persone riprese e per il quale Ieni è accusato anche del reato di interferenza illecita nella vita privata.
Si chiude un filone, se ne apre un altro – Mentre nei prossimi giorni dalla Procura partiranno gli avvisi di garanzia e gli inviti a comparire nei confronti dei clienti già identificati (tra i quali dovrebbe esserci il figlio di un noto parlamentare), a breve dovrebbe arrivare l’avviso di chiusura delle indagini per il filone principale dell’inchiesta che lo scorso ottobre ha portato all’arresto di 5 persone tra le quali lo stesso Ieni e la madre di una delle due baby squillo.
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