Raffaele Cantone, l’uomo di Renzi per l’anticorruzione
Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha ieri dichiarato a "Che tempo che fa" di voler nominare Raffaele Cantone Presidente dell'Autorità Anticorruzione. Ecco di chi si tratta
Classe 1963, napoletano, magistrato in prima linea contro la camorra, Raffaele Cantone è l’uomo incaricato da Renzi alla guida dell’Agenzia Anticorruzione.
Entrato in magistratura nel 1991, Raffaele Cantone è stato sostituto procuratore presso il tribunale di Napoli fino al 1999, anno in cui è entrato nella Direzione distrettuale antimafia napoletana di cui ha fatto parte fino al 2007. Si è occupato delle indagini sul clan camorristico dei Casalesi, riuscendo ad ottenere la condanna all’ergastolo dei più importanti capi di quel gruppo fra cui Francesco Schiavone, detto Sandokan, Francesco Bidognetti, detto Cicciotto ‘e Mezzanott, Walter Schiavone, detto Walterino, Augusto La Torre, Mario Esposito e numerosi altri. Inoltre, Cantone si è occupato delle indagini sulle infiltrazioni dei clan casertani all’estero; in particolare in Scozia, dove è stata individuata una vera e propria filiale del clan La Torre di Mondragone dedita al reinvestimento in attività imprenditoriali e commerciali di proventi illeciti, in Germania, Romania ed Ungheria dove esponenti del clan Schiavone durante la latitanza si erano stabiliti ed avevano acquistato beni immobili ed imprese. Ha curato il filone di indagini che hanno riguardato gli investimenti del gruppo Zagaria a Parma e Milano facendo condannare per associazione camorristica un importante immobiliarista di Parma. Lui, come molti altri suoi colleghi, vive tutelato dal 1999 e sottoposto a scorta dal 2003 (gli investigatori scoprirono un progetto di un attentato ai suoi danni organizzato dal clan dei Casalesi). Oggi lavora presso l’Ufficio del Massimario della Suprema Corte di Cassazione, anche se nel novembre 2013 ha presentato al CSM la richiesta di nomina a procuratore aggiunto presso la Procura del neonato Tribunale Napoli nord, segno evidente della volontà di tornare all’attività inquirente.
La nomina – Cittadino onorario delle città di Cortona, Agerola e Sessa Aurunca, il 18 giugno 2013, l’ex Presidente del Consiglio dei ministri Enrico Letta, lo nomina componente della task force per l’elaborazione di proposte in tema di lotta alla criminalità organizzata. Ieri, infine, l’attuale Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha annunciato nella trasmissione “Che tempo che fa” la sua nomina a capo dell’Autorità Nazionale Anticorruzione.
L’Autorità Nazionale Anticorruzione – La Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche (con acronimo CIVIT) è un’autorità amministrativa indipendente, istituita con la cosiddetta “riforma Brunetta” nel decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150. La sua funzione fondamentale è di garantire in modo indipendente dal governo l’ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e l’efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni. In seguito all’entrata in vigore della L.190/2012 (cd.” legge anticorruzione”) la CIVIT opera anche come Autorità Nazionale Anticorruzione.
Le parole di Renzi – “Cantone è un giudice in prima linea contro la camorra”. Questo è ciò che ha detto Renzi ospite di “Che tempo che fa”. La nomina ufficiale verrà fatta nel Consiglio dei ministri di mercoledì. Il premier da Fazio ha ricordato l’immagine di paese “corrotto” che ha l’Italia e la necessità di invertire la rotta: “Per primo occorre smettere di rubare, ma c’è bisogno di persone giuste” e Raffaele Cantone sembra esserlo.
“La nomina di Raffaele Cantone a capo dell’Autorità Anticorruzione è la scelta migliore possibile – dichiara Simone Valiante, deputato campano del Partito democratico dopo l’annuncio di ieri del Presidente del Consiglio -, con la sua storia professionale e personale Cantone, magistrato in prima linea contro la camorra, persona di grande equilibrio, originario di una regione difficile, incarna quella parte del Paese che rispetta le leggi, dimostra impegno civico abnegazione e sacrificio che vanno oltre gli interessi personali. Penso che il suo sarà un contributo di grande livello in un periodo difficile per l’Italia, dove la corruzione è il fattore più importante che mortifica lo sviluppo di tante aree del Paese e impedisce alle forze sane di dare il loro pieno contributo alla sua crescita”.