Economia

Aumento in busta paga: cento euro dal governo Renzi ma non per tutti

100 euro in più in busta paga: ecco chi potrà usufruire della manovra del governo Renzi

Cento euro in più in busta paga per tutti coloro il cui stipendio non supera i 1.500 euro netti al mese: la prima mossa fiscale del governo Renzi va dritta la punto. Più soldi nelle tasche dei contribuenti per far girare l’economia. Ma l’aumento non è per tutti.

Secondo le disposizioni il taglio del cuneo fiscale dovrà favorire  quasi esclusivamente i lavoratori con il taglio dell’Irpef. Dell’agevolazione usufruirà, ma in maniera ridotta, anche chi ha già ricevuto il bonus previsto dalla manovra del governo Letta. Secondo le stime questa manovra costerà al governo circa 10 miliardi di euro l’anno (ma nel 2014 si sono già “risparmiati” i primi tre mesi e per ogni altri trenta giorni che si attendono prima dell’introduzione della manovra il governo risparmia circa 800 milioni di euro). Quindi a guadagnare sono solo i lavoratori dipendenti? Non solo, o almeno si ma solo direttamente. Se si ampia la visione della manovra infatti questa va intesa come un segnale alle piccole e medie imprese strozzate dalla crisi: più soldi in busta paga significano infatti più gente che spende. In questo modo l’economia riprende (pensiamo ad esempio allo shopping nei periodi di saldi ultimamente in calo progressivo). Renzi stesso, ospite ieri sera a Che tempo che fa, ha ipotizzato che difficilmente chi guadagna intorno ai 1.200-1.300 euro al mese lascerà in cassaforte i 100 euro in più (rispondendo così alle polemiche di Confindustia).Ma non solo: per le imprese si starebbe valutando anche la possibilità di garantire il taglio del 10% dell’Irap sul costo del lavoro (per una riduzione di circa 2,3 miliardi che si andrebbe ad aggiungere a quelle ottenute dai governi precedenti e pari a 2,6 miliardi per il 2014). Per le imprese quindi sono previste semplificazioni fiscali tra le quali l’avvio della riforma della giustizia civile. Sono al tavolo anche misure anti evasione fiscale e anti corruzione: l’idea è quella di inviare direttamente a casa dei lavoratori dipendenti la dichiarazione fiscale precompilata. Il problema resta come sempre dove trovare i fondi: circa 4 miliardi di euro dovrebbero arrivare dalla spending review del commissario Carlo Cottarelli



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