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Nobel per la Pace: tra i candidati c’è Papa Francesco

Papa Francesco nominato per il premio Nobel per la Pace. Il suo nome è nella lista dei 278 candidati eletti

Ad un anno dalla nomina, per Papa Francesco è tempo di bilanci. “Li faccio solo ogni quindici giorni, con il mio confessore” ha commentato ai microfoni del Corriere della Sera il Santo Padre, intervistato da Ferruccio De Bortoli. Il bilancio tuttavia non può essere che positivo. A dimostrazione di questo, è arrivata la nomina a premio Nobel per la pace.

Papa Francesco I è tra i candidati al premio Nobel per la pace. Lo ha annunciato il direttore dell’istituto Nobel ad Oslo, Geir Lundestad, presentando la lista dei 278 nomi scelti dalle migliaia di persone abilitate a depositare candidature. Un vero e proprio record di nomination: “Abbiamo avuto un numero crescente di nomination da persone di Paesi che prima non avevano mai presentato candidature”, ha commentato Lundestad. Benché le nomination siano rimaste segrete per 50 anni, migliaia di persone nel mondo hanno il diritto di proporre candidati, compreso qualsiasi membro di qualsiasi assemblea nazionale, e molti rendono pubblica la loro scelta. La commissione Nobel ha ristretto la lista tra 25 e 40 e la ridurrà ad una dozzina entro la fine di aprile. Il vincitore sarà annunciato il prossimo 10 ottobre a Oslo.

Il premio Nobel per il mantenimento della pace è stato previsto nel testamento di Alfred Nobel del 1895 ed è stato assegnato per la prima volta nel 1901 allo svizzero Jean Henri Dunant, Fondatore della Croce Rossa e ideatore delle Convenzioni di Ginevra per i diritti umani. Ora, a 113 anni dalla sua fondazione, per la prima volta un pontefice potrebbe riceverlo. Di fatti, non sono numerosi i religiosi che nel corso del secolo scorso hanno ottenuto il Nobel. Scandagliando la lunga lista dei vincitori, possiamo ricordare Madre Teresa di Calcutta, vincitrice nel 1979, poiché fondatrice delle Missionarie della carità e in onore di una vita dedita alle vittime della povertà. Pochi anni dopo, più precisamente nel 1984, fu Desmond Mpilo Tutu a vincere, un arcivescovo sudafricano attivista anti-apartheid.

Perché Francesco – Con ogni probabilità, coloro che hanno nominato Bergoglio, hanno intravisto in lui un possibile cambiamento della Chiesa. Un atteggiamento diverso che spesso, durante questo primo anno di pontificato, ha aperto i cuori. “Io – ha spiegato Francesco a De Bortoli -, nel marzo scorso non avevo alcun progetto di cambiamento della Chiesa. Non mi aspettavo questo trasferimento di diocesi, diciamo così. Ho cominciato a governare cercando di mettere in pratica quello che era emerso nel dibattito tra cardinali nelle varie congregazioni. Nel mio modo di agire aspetto che il Signore mi dia l’ispirazione”. Per ora, l’ispirazione è sempre arrivata e se la Chiesa dimostra di poter intervenire per mantenere la pace, forse Papa Francesco è l’uomo giusto per farlo.



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