Napoli, madre segrega figlia in casa per 8 anni: ritrovata tra i rifiuti
A Napoli, una donna di 69 anni è stata arrestata con l'accusa di aver segregato la figlia per 8 anni. La giovane è stata trovata in mezzo ai rifiuti
A Napoli, nel quartiere Vomero, la polizia ha arrestato una donna di 69 anni, accusata di aver segregato la figlia disabile mentale per otto anni. La giovane ha 36 anni e viveva in mezzo alla spazzatura. L’operazione ha portato alla denuncia a piede libero di altre tre persone, accusate di favoreggiamento.
La storia che giunge da Napoli ha dell’incredibile. Una donna di 36 anni, con gravi disturbi mentali, ha vissuto per almeno otto anni segregata in un appartamento di via Caldieri, nel quartiere Vomero. In questo caso, però, l’aguzzina non era un’estranea, ma la madre 69enne. Quest’ultima, dopo essere rimasta vedova, non ha più saputo gestire da sola la situazione della figlia e ha optato per la soluzione più assurda e tragica: stando a quanto scoperto dagli agenti della polizia, che hanno fatto irruzione nell’appartamento, la madre portava una o due volte la settimana alcuni alimenti alla figlia, per poi uscire di casa e lasciarla chiusa dentro. La 36enne ha vissuto in questi anni in un completo stato di abbandono, tra rifiuti e confusione. A quanto pare, inoltre, la madre sedava la figlia con tranquillanti e psicofarmaci.
Al loro arrivo, le forze dell’ordine sono stati assistiti dai vigili del fuoco per forzare la serratura dell’appartamento. La madre, infatti, usava tenere non solo la porta d’ingresso chiusa a chiave, ma anche le porte che davano su balconi e finestre. A quanto pare, la 36enne è stata trovata dietro un divano, seminuda, mentre cercava di riscaldarsi tramite un asciugacapelli.
Poco dopo, la polizia ha invece rintracciato la madre a casa di parenti: la donna è stata trovata in possesso delle chiavi dell’appartamento e del tesserino sanitario della figlia. La 69enne è stata tratta in arresto e portata al carcere di Pozzuoli. Altre tre persone sarebbero implicate nella vicenda: per loro, infatti, è scattata la denuncia a piede libero con l’accusa di favoreggiamento.