Attualità Italiana

Prostituzione: arriva il ddl per la regolarizzazione. “Paghino le tasse”

Martedì prossimo verrà presentato il decreto legge per la regolarizzazione della prostituzione, con l'attribuzione ai sex worker di diritti e doveri, quali il pagamento delle tasse

La senatrice del Partito democratico Maria Spilabotte ha presentato al Senato un disegno di legge per la regolarizzazione della prostituzione. Il testo, firmato anche da Alessandra Mussolini (Forza Italia), prevede “l’attribuzione ai sex worker di diritti e doveri, quali il pagamento delle tasse”. 

“Il fenomeno della prostituzione – ha spiegato la senatrice del Partito Democratico – è cambiato e va regolamentato avendo come faro il principio del diritto all’autodeterminazione di chi vuole esercitare questo mestiere, che a quel punto assume anche precisi doveri e viene assoggettato al regime fiscale e previdenziale”. Il disegno di legge prevede di fatto una modifica della legge Merlin per la regolamentazione della prostituzione e per “il diritto di chi la esercita di scegliere come e dove farlo, anche in cooperativa, e una maggior tutela delle donne vittime della tratta e dello sfruttamento”.

La controtendenza – La presentazione di questo decreto di legge arriva proprio quando in Europa, il Parlamento ha approvato con 343 voti favorevoli, 139 contrari e 105 astensioni, la risoluzione non vincolante basata su un testo proposto dalla deputata laburista inglese Mary Honeyball a proposito di sfruttamento sessuale e prostituzione. Nella risoluzione sullo sfruttamento sessuale e la prostituzione si sottolinea che “i paesi dell’Ue dovrebbero ridurre la domanda di prostituzione punendo i clienti, non le prostitute”. Si legge inoltre che “la prostituzione è una forma di schiavitù incompatibile con la dignità umana e i diritti umani” e quindi si raccomanda l’adozione del cosiddetto “modello nordico” attuato in Svezia, Islanda e Norvegia, preferito anche in Francia, secondo il quale commette un reato chi acquista servizi sessuali e non chi li vende. Nel testo si invitano inoltre gli Stati membri a recepire negli ordinamenti nazionali la direttiva 2011/36/Ue contro la domanda di prostituzione. La proposta della deputata Honeyball parte dalla considerazione che la regolarizzazione delle prostitute avrebbe portato a grandi disastri in Olanda e Germania, Paesi in cui “il mestiere più antico del mondo” è un business gestito legalmente. Contrarie ovviamente sono le organizzazioni dei sex workers che hanno lanciato una petizione e sottoscritto un documento in cui si mettono in discussione i dati relativi agli effetti della regolarizzazione e l’efficacia del modello europeo. Tra i firmatari ci sono 560 organizzazioni non governative, associazioni, alcune delle quali si occupano di tratta e violenza sulle donne, 56 accademici e ricercatori.

Pd vs Pd? –  L’eurodeputata Pd Silvia Costa (voto favorevole) si è detta soddisfatta dell’iniziativa europea: “Il modello nordico suggerito dalla relazione ha dimostrato l’efficacia di un approccio che, non criminalizzando la prostituta ma penalizzando la domanda di prestazioni sessuali a pagamento, produce un significativo cambiamento della consapevolezza delle donne e soprattutto degli uomini, oltre a una riduzione della tratta e della criminalità collegata. Un approccio anche più coerente con la considerazione che la prostituzione rappresenta sempre una violazione dei diritti delle donne e della parità e che va combattuta e prevenuta, soprattutto tra i minorenni, per i quali la prostituzione non può mai rappresentare una libera scelta”. Nonostante il fine (del decreto che verrà presentato in Italia e di quello passato in Europa) sia quello di tutelare le donne vittime di sfruttamento, le due cose sembrano essere incompatibili. Come può esistere la regolamentazione di un mestiere se l’acquirente del servizio a sua volta non può ritenersi regolare?

Per capire meglio tutta questa faccenda dovremmo aspettare il prossimo martedì, quando la Spilabotte presenterà il nuovo decreto. Se Renzi sta cercando delle entrate, la regolarizzazione delle prostitute potrebbe essere un primo passo. Eliminare la prostituzione dalla strada e toglierla dalle sporche mani della criminalità organizzata sarebbe invece un passo avanti non solo per il Governo ma per tutta la nostra società.



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2 responses to “Prostituzione: arriva il ddl per la regolarizzazione. “Paghino le tasse”

  1. sono favorevole.prostituzione va regolarizzata! tanto semplice nei night club che hanno licenza comunale scritti a camera di commercio,pagano le tasse,accesso libero al pubblico e autorità per eventuali controlli Vietato l’accesso ai minorenni.
    Hanno l’obbligo di avere il medico di lavoro Importante che questi locali siano fuori della centro cittadino.volete sapere come regolarizzare nei night?accordo di servizio con agenzia delle Entrate via online dove si comunica che la ragazza esercita la prostituzione nel locale e agenzia può controllare se sono state versate le tasse sul codice tributo emesso in questa occasione.in questo caso si presentano spontaneamente nei locali e possono essere contattate da varie istituzioni per migliorare la sua situazione.in questo modo scompare sfruttamento della prostituzione stessa.

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