Dal Mondo

Pistorius distrutto dal dolore ad un anno dall’omicidio dell’ex fidanzata

Pistorius nel giorno di San Valentino, ad un anno esatto dall'omicidio dell'ex fidanzata, parla ai microfoni per raccontare come quel tragico giorno gli ha cambiato la vita per sempre

Oscar Pistorius parla dell’omicidio della sua ex fidanzata: è passato un anno esatto. Era il giorno di San Valentino dello scorso anno quando il campione paraolimpico uccise l’allora fidanzata Reeva Steenkamp.

Una notizia che in breve aveva fatto il giro del mondo pietrificando l’opinione pubblica e tutti coloro che avevano visto in questo atleta un esempio da seguire ammirandone il coraggio. Un caso di femminicidio che faceva ancora più male perché l’assassino era uno dei “buoni”, non un personaggio meschino noto per la sua violenza, e perché la vita di quella giovane e bella modella si era interrotta nel giorno che doveva essere dedicato all’amore. Il prossimo 3 marzo Pistorius sarà sottoposto a processo. Ma oggi, giorno di San Valentino, ad un anno esatto da quel terribile giorno l’atleta sudafricano ha confessato sul suo sito il suo dolore scrivendo che “nessuna parola può cogliere adeguatamente i miei sentimenti sul devastante incidente che ha causato così tanto dolore in tutti coloro che amavano veramente e continuano ad amare Reeva”. Poi ha aggiunto “Il dolore e la tristezza, soprattutto per i genitori, i parenti e gli amici di Reeva, mi consuma. La perdita di Reeva e il trauma assoluto di quel giorno saranno con me per tutto il resto della vita”.

La ricostruzione della difesa vuole che il giovane abbia sparato alla vittima attraverso la porta del bagno scambiandola per uno sconosciuto infiltratosi nella sua villa di lusso a Pretoria. Lui si è sempre difeso parlando di legittima difesa e di un errore letale anche se è accusato di omicidio premeditato (rischia l’ergastolo). La madre della modella assassinata, June Steenkamp, spera solo di poter voltare pagina e si augura che sua figlia non abbia sofferto prima di morire. L’obiettivo, terminato il processo, è di creare una fondazione, a nome di Reeva, contro la violenza sulle donne. Un processo in cui senza dubbio mancano prove importanti: Oscar sostiene di non ricordare il pin del suo cellulare e l’Fbi non ha ritenuto di imporre alla Apple l’accesso al traffico dati. L’accusa si basa su tracciati del proiettile, sul fatto che i due avessero dormito insieme e sulle testimonianze dei vicini che li sentivano spesso litigare.



Seguici

Seguici su

Google News Logo


Ricevi le nostre notizie da Google News

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.