Governo Renzi: ecco il toto-ministri
Dopo le dimissioni di Letta e l'ascesa di Renzi, ecco i possibili ministri del nuovo esecutivo
Da oggi, ufficialmente, si apre il toto-ministri per il nuovo esecutivo affidato al “temerario” Matteo Renzi. Un governo che di fatto poggia sulla stessa maggioranza di quello di Letta e che quindi, per forza di cose, dovrà appoggiarsi al Nuovo Centro Destra di Alfano. Nonostante la botta di “carrierista senza scrupoli” rimediata dal mai domo Beppe Grillo, Renzi è “pronto” ad assicurarsi collaboratori fidati e, vedremo, capaci. La casella più delicata è certamente quella del toto-ministro-dell’economia, insomma, del dopo-Saccomani. Lo “storico sindaco di Firenze” ha subito chiesto consiglio al Presidente della Bce Mario Draghi e il nome più appetibile sarebbe quello di Lucrezia Reichlin. Economista di fama internazionale, ha lavorato alla Bce e all’Unicredit. Ma lei fa orecchie da mercante e dice di non aver sentito nessuno in Italia. Già, in Italia. Perché si da il caso che la Reichlin sia in ballo per un posto da vicegovernatore per la Banca Centrale d’Inghilterra, a cui, pensate, ha mandato il curriculum! Cosa ci si aspetta dal nuovo ministro, qualsiasi esso sia? Un taglio alle tasse duraturo. Papabile anche il nome di Tito Boeri per il Lavoro. Lui, economista della Bocconi, è l’ideatore del contratto unico a tutele crescenti. Chissà che non possa introdurre la riforma…
Ma passiamo ora ad una carrellata veloce. Alla vice presidenza del Consiglio potrebbe essere confermato Angelino Alfano, quota Ncd indispensabile per la “maggioranza”. Tuttavia, verrebbe scalzato dal Ministero degli Interni e sostituito dall’appetibile Graziano Delrio, ma molto più probabilmente da Dario Franceschini. Agli Esteri potrebbe rimanere Emma Bonino, ma possibile anche il colpo di scena Letta. Per quanto riguarda invece il Ministero della Giustizia, si fa strada il nome del vicepresidente del Csm Michele Vietti che prenderebbe il posto della discussa e “già-quasi-silurata” Anna Maria Cancellieri. Per il Lavoro, oltre al già nominato Boeri, il nome più risonante è quello del sindacalista ex segretario Pd Epifani. Allo Sviluppo Economico potrebbe approdare Andrea Guerra (molto difficile visto il contratto a sei zeri con Luxottica) o il deputato Pd Maurizio Martina. Alla Difesa, “rottamato” Mario Mauro, si avvicenderebbe la democratica Federica Mogherini. Alla Cultura, forti i nomi dello scrittore Baricco e del giornalista Paolo Mieli. Alle Infrastrutture toccherebbe il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca. Per l’Agricoltura si è fatto il nome dell’imprenditore Oscar Farinetti mentre alle Riforme, Quagliariello verrebbe spodestato dalla giovane Maria Elena Boschi (ennesima quota rosa del Pd). Lupi, la Lorenzin e Andrea Orlando, verrebbero “confermati” rispettivamente per i Trasporti, la Sanità e l’Ambiente. Infine, la poltrona del Ministero per i Rapporti con il Parlamento verrebbe affidata al vice presidente della Camera Roberto Giacchetti.
Vedremo, da qui a qualche giorno quanti ne abbiamo indovinati…