Attualità Italiana

Prof dà della cicciona all’alunna: si sente male in classe

Una professoressa ha preso in giro un'alunna definendola "cicciona di Napoli". La ragazzina l'ha saputo e ha smesso di mangiare per poi sentirsi male in classe. E' successo ad Ancona

Una vicenda che ha dell’incredibile arriva da Ancona, dove una professoressa ha preso in giro un’alunna di 13 anni chiamandola “cicciona napoletana“. E così la ragazzina ha smesso di mangiare, e il digiuno è durato ben dieci giorni a seguito dei quali è svenuta in classe. L’episodio choc si è svolto presso la scuola media Donatello, ad Ancona.

La 13enne non mangiava più a causa della presa in giro di cattivo gusto da parte della prof. Così si è sentita male in classe poco prima del suono della campanella. E’ intervenuta un’ambulanza e l’alunna è stata portata presso l’ospedale Salesi. La madre è intenzionata a sporgere denuncia nei confronti della prof, per l’assurdo comportamento tenuto nei confronti di un’alunna, senza minimamente preoccuparsi delle ripercussioni psicologiche che quelle parole avrebbero potuto avere su una 13enne. La ragazzina, a seguito dell’appellativo “cicciona di Napoli”, ha perso circa dieci chili. Ma vediamo cosa è successo.

Ad inizio febbraio la 13enne, parlando con la cugina, aveva saputo che la prof in questione l’aveva definita come “quella cicciona di Napoli” mentre si trovava nella classe della parente. Si tratta di una professoressa che stava effettuando una supplenza. Queste parole sono state confermate da altre ragazzine. Ciò ha generato una reazione depressiva da parte dell’alunna, che così ha smesso di mangiare. La 13enne è dimagrita in dieci giorni quasi dieci chili.

Il vicepreside si sta occupando di far luce sulla vicenda. Sta di fatto che parole del genere, riferite ad una ragazzina di soli 13 anni, possono generare complessi con conseguenze deleterie sia per il corpo, che per la mente. Ora l’alunna è a casa a riposo, ma sicuramente non dimenticherà questo terribile episodio che l’ha portata a digiunare a causa delle parole di un’educatrice che forse non sa svolgere a dovere il suo lavoro. Saranno comunque ulteriori accertamenti a svelare come sono andati i fatti.



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