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Svizzera, referendum immigrazione: il 50,3% ha detto sì

Nel referendum sull'immigrazione a vincere sono stati i sì. Entro tre anni il governo svizzero dovrà rivedere i trattati con l'Unione europea sulla libera circolazione degli stranieri

La Svizzera dice basta all’immigrazione di massa. I cittadini svizzeri hanno deciso che bisognerà mettere un tetto all’immigrazione, regolarizzando i flussi. La decisione, presa tramite un referendum in cui i favorevoli sono stati il 50,3%, rischia di minare gli accordi con l’Unione Europea.
È ufficiale, dalle urne del referendum sull’immigrazione è uscito un verdetto ben preciso, seppur determinato da uno scarto molto esiguo: gli svizzeri, con il 50,3% di voti a favore, ha deciso di imporre dei limiti all’ingresso degli stranieri nel proprio territorio. Lo scarto tra favorevoli e contrari è stato di circa 19 mila voti.
Tra i cantoni dove l’iniziativa ha ricevuto più larga accoglienza, il Canton Ticino di lingua italiana e quelli di lingua tedesca. In Canton Ticino ad aver votato a favore delle limitazioni è stato ben il 68% dei cittadini. Nei cantoni di lingua francese, invece, a vincere è stato il no. Con questo referendum, il governo svizzero si impegna nel giro di tre anni a rivedere tutti i trattati internazionali riguardanti la libera circolazione degli stranieri nel paese alpino.
I primi a essere influenzati dal voto saranno i 60mila pendolari che vivono in Italia, ma lavorano in Svizzera. Anche se è ancora presto per capire quali saranno le decisioni che verranno prese, per essi potrebbe nascere un nuovo problema occupazionale. I promotori del referendum, infatti, avevano tra i propri obiettivi anche quello di creare le condizioni affinché i cittadini svizzeri fossero facilitati nella ricerca del lavoro e questo perché gli italiani, negli ultimi anni, avevano iniziato ad accettare salari più bassi, mettendo ‘fuori gioco’ i cittaddini svizzeri per i quali trovare lavoro era diventato più difficile, anche se parliamo di un territorio in cui il tasso di disoccupazione è ben lontano dalle soglie italiane: in Canton Ticino, infatti, i disoccupati sono appena il 4%.



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