Vannoni rinviato a giudizio: tentata truffa alla Regione Piemonte
Vannoni rinviato a giudizio. Per lui l'accusa di aver truffato la Regione Piemonte. Il processo è stato fissato per il prossimo 3 aprile
Questa mattina, Davide Vannoni, padre del metodo stamina, è stato rinviato a giudizio nel processo per la tentata truffa alla Regione Piemonte. A deciderlo è stato il gup di Torino Luca Del Colle.
Il legale Roberto Piacentino, aveva chiesto per il presidente di Stamina Foundation la prescrizione del reato o, in alternativa, l’assoluzione. Niente di tutto ciò, per lo meno per ora. Il processo comincerà il prossimo 3 aprile. “Faremo valere le nostre ragioni in dibattimento – afferma il legale – e credo che Vannoni verrà al processo”.
La richiesta alla Regione Piemonte di 500.000 euro (prima concessi, poi revocati) per l’apertura di un nuovo laboratorio utile alla ricerca e all’uso delle tecniche staminali, potrebbe però costare caro a Davide Vannoni, il quale, raggiunto telefonicamente dall’Ansa ha affermato: “Speravo che la vicenda si risolvesse già oggi, vuol dire che dimostreremo in dibattimento la mia innocenza. Sono assolutamente sereno. Non sono io a dire che non ho commesso il reato – ha aggiunto il presidente di Stamina Foundation -, a parlare sono i documenti e li porteremo in dibattimento”.
L’ipotetica truffa – Il fatto contestato risalirebbe al 2008 quando Vannoni cercò di ottenere il finanziamento per usare le staminali “senza – sostiene il pm Giancarlo Avenati Bassi – avere i requisiti scientifici e inventandosi addirittura l’esistenza di sei pazienti”. All’epoca – si legge sulle pagine del Corriere della Sera – la Regione Piemonte scelse di destinare mezzo milione all’associazione rigenerativa Onlus con sede legale in via Giolitti 41, di cui, appunto, è socio Vannoni. Il finanziamento venne suddiviso in due tranche, una da 350mila euro e una da 150mila, per la realizzazione di un “laboratorio per lo sviluppo di tecnologie biomediche applicabili nell’ambito della medicina rigenerativa con l’utilizzo di cellule mesenchimali adulte autologhe”. La delibera, già firmata e protocollata, venne poi bloccata in extremis.
Le divergenze tra accusa e difesa – Accusa e difesa hanno tuttavia una visione divergente sul periodo in cui Vannoni chiese il finanziamento alla Regione. Per il legale Roberto Piacentino, il fatto accadde nel mese di settembre del 2007 mentre per il pm Giancarlo Avenati Bassi, nel 2008. Se avesse ragione la difesa, il reato sarebbe prescritto. Se avesse ragione l’accusa, la prescrizione scatterebbe alla fine del 2015. “La prescrizione – ha spiegato Piacentino – taglia il processo immediatamente”.
I fatti – Il progetto di Vannoni venne approvato inizialmente nell’aprile 2007. “In un emendamento alla finanziaria proposto da alcuni consiglieri bipartisan – scrive la redazione del Fatto – il consiglio regionale varava il progetto di uno studio per la medicina alternativa, anche se Vannoni non veniva ancora citato”. Quindi? Le domande rimangono, e non tanto per capire se il reato cadrà o non cadrà in prescrizione…
Sulla storia del metodo stamina rimane tutt’ora un grandissimo punto di domanda.